Prova di accordo

Meloni e Berlusconi si vedono oggi pomeriggio. Ronzulli è fuori dai giochi, ma restano alcune incognite. In una settimana ci vuole la lista. In due la nuova manovra economica. Zuppi sul Papa e Cl

Silvio Berlusconi dovrebbe incontrare oggi Giorgia Meloni nella sede di FdI in via della Scrofa. Il faccia a faccia è stato preceduto ieri da una sua telefonata. Sui giornali prevale la previsione di un finale positivo: “accordo vicino”, titola stamattina il Corriere della Sera. Ma la rottura non è facile da ricomporre e i consiglieri dai due fronti ricordano che il dialogo diretto fra i due di solito non si conclude benissimo. A dare ascolto poi a chi non crede che si ricucirà il rapporto fra Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, si aprono scenari del tutto inediti. In Forza Italia c’è chi spinge il Cav a nominare alla guida dei senatori azzurri Licia Ronzulli, e poi presentare da solo la delegazione del gruppo al presidente Sergio Mattarella per le consultazioni. A quel punto la candidatura dell’ex infermiera si imporrebbe al Capo dello Stato. Non a caso ieri a tarda sera è arrivata una nota della stessa Ronzulli per smentire questo scenario. Dal versante Fratelli d’Italia si è invece studiata la richiesta di andare subito, di nuovo, alle urne per far sistemare la diatriba agli elettori. Dette così, appaiono due ipotesi molto poco realiste. Ma se sei mesi fa ci avessero detto che sarebbe caduto il governo Draghi e si sarebbe votato a settembre, non ci avrebbe caduto nessuno. Mai dire mai. Soprattutto in una fase come questa.

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