Putin sceglie la forza

Il presidente russo riconosce le Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk e autorizza l'invasione della parte orientale dell'Ucraina. La Ue e l'Onu pronti a reagire. Inizia la guerra

Come quasi tutti gli atti di guerra, anche la decisione di ieri è stata presa in nome della pace. Ecco la notizia riferita dall’agenzia russa Ria Novosti: «Il presidente Vladimir Putin ha incaricato le forze armate della Federazione russa di garantire "il mantenimento della pace" nel Donbass. Lo si legge nei decreti con il quale Putin ha riconosciuto le repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk». In diretta tv Putin ha scelto la forza, al termine di un consiglio di sicurezza straordinario che sulla carta gli serviva per consultarsi sulle scelte strategiche. La decisione è stata quella di riconoscere le autoproclamate Repubbliche, sostenendo così a tutti gli effetti le rivendicazioni dei separatisti: inizia così la guerra. Negli scenari previsti dal Pentagono, era la soluzione più soft ma a stamattina non si sa che conseguenze avrà, quando già arrivano le prime notizie sull’invasione dei carri armati nella zona orientale dell’Ucraina. È una mossa contro l'Europa, non solo perché umilia gli sforzi della diplomazia francese e tedesca. Ma perché le sanzioni e le reazioni riguarderanno un rapporto commerciale e di interscambio (a cominciare dal gas) che strangola le nostre economie. L’Occidente si dovrà mostrare compatto, senza dimenticare le buone ragioni del dialogo e della diplomazia. Quella di Vladimir Putin è un’altra “avventura senza ritorno”. Da domani a Firenze si riuniranno sindaci e vescovi del Mediterraneo in un incontro per la pace. Da lì potrebbe venire il messaggio di cui l’Europa e il mondo hanno bisogno.

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