Raddoppia la "stretta" Ue
Patto sui conti e sui migranti. Ieri accordo all'Ecofin. Meloni positiva, non entusiasta. Giorgetti ha votato per ultimo. Esecuzione di Samira in Iran. Tregua: all'Onu nuovo rinvio. Papa sul presepio
C’è un nuovo Patto di stabilità fra i 27 dell’Unione europea. È un accordo importante, fino alla vigilia non previsto. Sebbene Francia e Germania abbiano spinto l’acceleratore nei giorni scorsi. Nel retroscena del Corriere della Sera Federico Fubini racconta oggi che l’Italia, durante la riunione dell’Ecofin, si è pronunciata per ultima, quando ormai tutti si erano allineati con la proposta franco-tedesca. Dunque, abbiamo in parte fatto buon viso a cattivo gioco, come del resto fa capire bene la reazione ufficiale di Giorgia Meloni, positiva ma non entusiasta. Il tema del debito pubblico resta lì, al centro, anche se non si ritorna alle regole capestro di prima del Covid. Paolo Gentiloni, commissario Ue, ha infatti sottolineato “la possibilità di perseguire un aggiustamento più graduale che rifletta gli impegni in vista di investimenti e riforme”. Il nostro governo avrebbe voluto di più, ma bisognerà accontentarsi. Certo è che il nuovo Patto non costringe per ora a rivedere i parametri del bilancio dello Stato. La manovra sarà approvata fra Natale e Capodanno, senza ulteriori colpi di scena. Semmai resta il nodo del Mes, infinito tormentone e tema divisivo all’interno della maggioranza.
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