Rafah, strage di bimbi
Bombe nella Striscia nella zona che la Casa Bianca teme sia invasa. Il Papa indica la "via del dialogo". Soldi Usa a Israele, Ucraina e Taiwan. Schlein vuole il suo nome nel simbolo. Bollette choc
Entrano nel vivo oggi in Israele i riti della Pasqua ebraica. Prima delle feste, l’esercito israeliano ha colpito di nuovo nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riporta La Stampa, in diversi raid dell’aviazione, sono stati uccisi 22 palestinesi, 18 dei quali sarebbero minori. Tra i morti una donna incinta: i medici sono riusciti però a far nascere la sua bambina. All’alba di ieri altre tre persone sono state uccise in un altro raid nel campo profughi di Shabour, sempre nella zona di Rafah. La Casa Bianca non vuole che Israele entri in questa zona perché ci sono un milione e mezzo di profughi accampati. I familiari degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre sabato scorso sono scesi di nuovo in piazza contro Benjamin Netanyahu. Mercoledì ci sarà un Consiglio di sicurezza dell'Onu sul tema degli aiuti umanitari a Gaza. Oggi, invece, è il giorno del rapporto sulla neutralità dell'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi.
Binyamin Gantz ha chiamato ieri il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, per chiedergli di evitare di sanzionare il battaglione dell’esercito Netzah Yehuda, accusato di diverse violazioni dei diritti umani nei confronti dei palestinesi che vivono in Cisgiordania (vedi l’articolo di Repubblica). Intanto il ministro degli Esteri israeliano in un post su X (vedi Foto del Giorno) immagina un attacco missilistico iraniano su Roma.
Papa Francesco, dopo la recita del Regina Coeli di ieri, è tornato a chiedere pace e negoziati per mettere fine alla guerra in Palestina. Ha detto: «Rinnovo l’appello a non cedere alla logica della rivendicazione e della guerra; prevalgano invece le vie del dialogo e della diplomazia, che può fare tanto. Prego ogni giorno per la pace in Palestina e in Israele e spero che quei due popoli possano presto smettere di soffrire. E non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la martoriata Ucraina che soffre tanto per la guerra».
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