Record di desistenza
In 218 collegi francesi la sfida destra-sinistra. Difficile capire che succede domenica. Il fascino dell'ammucchiata. Meloni scrive ai suoi contro il razzismo. Usa: 2 su 3 vogliono il ritiro di Biden
In Francia sono solo 95 i collegi dove si presentano tre candidati. In 218 invece la desistenza ha funzionato: lì ci sarà il derby tra destra di Le Pen e il fronte repubblicano. Questo ultimo è un dato molto alto che rende possibile ogni esito. Riuscirà Marine Le Pen, domenica prossima, a conquistare la maggioranza assoluta degli scranni dell’Assemblea Nazionale? Non è più così scontato. Brice Teinturier, il Nando Pagnoncelli francese, dice al Corriere che con i numeri della desistenza, la maggioranza assoluta per il Rassemblement national di Marine Le Pen è molto improbabile. Molti fattori sono in gioco: se l’ondata nell’opinione pubblica francese è chiara, dipenderà molto dall’affluenza anche al secondo turno. E dipenderà anche da quanto i centristi sapranno “turarsi il naso” sia su un versante (il contributo gollista alla causa del governo Bardella) che su quello opposto (si tratta in alcuni casi di allearsi con la sinistra di Melenchon). Insomma, è una corsa ancora molto piena di incognite. Emmanuel Macron, negli ultimi mesi in evidente caduta di popolarità, ha tentato un azzardo in vista delle presidenziali francesi, che saranno tra due anni. Soprattutto il limite della sua azione è nella proposta politica: su moltissimi temi il suo partito, Renaissance, e la sinistra socialista (per non parlare di quella di Melenchon) sono agli antipodi. Barbara Spinelli ricorda stamattina sul Fatto la recente gravissima accusa di antisemitismo lanciata dal Presidente a France insoumise per il sostegno ai palestinesi di Gaza. L’argine alla Le Pen può funzionare in chiave difensiva (e vedremo quanto) ma non ha un vero progetto politico. Tanto che già si ipotizzano governi tecnici alla Draghi. Vedremo come andrà a finire.
Ma intanto l’immediato riflesso italiano è quello dell’imitazione. Non c’è niente da fare: il nostro provincialismo ci spinge anche a questo. È bastata poi una foto di gruppo su un palco dell’Anpi, presenti Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, per scatenare le fantasie di un fronte repubblicano all’italiana, che potrebbe sconfiggere Giorgia Meloni. A parte l’assenza dei centristi (Renzi e Calenda possono essere ostracizzati per le loro colpe ma alle Europee avrebbero avuto il 7 per cento dei suffragi), il limite è ben spiegato da Marco Travaglio sul Fatto: anche qui si tratterebbe di un’alleanza contro qualcuno, senza chiare convergenze di visione programmatica sul nostro Paese. Può bastare per scrivere qualche editoriale di Repubblica contro il ritorno del Fascismo, ma siamo lontani dai problemi reali degli italiani e dalle ricette per risolverli.
A proposito di ondata nera, Giorgia Meloni ha scritto ai suoi militanti una lettera aperta dopo le testimonianze raccolte da Fanpage. Scrive la premier: “Non c’è spazio, in FdI, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del Novecento, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Ai giornali di destra è apparso come un passo coraggioso, a quelli di opposizione è sembrata una risposta ancora reticente, perché non c’è la parola “fascismo”.
Dagli Stati Uniti arrivano i dati del primo sondaggio sulle elezioni presidenziali dopo il disastroso dibattito in tv fra Joe Biden e Donald Trump. Il 72 per cento degli americani vorrebbe che il presidente in carica si ritirasse dalla corsa alla Casa Bianca. È una quota altissima, che alimenta la sensazione di emergenza in campo democratico. Anche Nancy Pelosi ha dichiarato pubblicamente che andrebbe cercata un’altra soluzione.
A Latina è stato arrestato Antonello Lovato, il datore di lavoro di Satnam Singh, il lavoratore vittima di un incidente a cui non è stato prestato soccorso “perché in nero”. Per il Giudice è stato lasciato morire con una deliberata “condotta disumana”. Il Corriere della Sera pubblica il verbale d’interrogatorio della moglie Suni, con lui quella mattina: un racconto che fa rabbrividire.
Inizia oggi la settimana sociale dei cattolici italiani a Trieste, giunta alla 50 esima edizione. Oggi parlerà il Capo dello Stato Sergio Mattarella, mentre sarà papa Francesco a chiudere i lavori. In un’intervista ad Avvenire il vescovo Enrico Trevisi dice: «Siamo all’inizio di un processo di cambiamento. Servono nuove politiche e nuovi servizi».
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Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Parigi va al voto e i giornali raccontano la lotta al secondo turno, collegio per collegio. Il Corriere della Sera annuncia: Patto elettorale anti Le Pen. Mentre per La Repubblica è: Stallo francese. Il Messaggero sottolinea il successo della desistenza: Francia, in 218 si ritirano: il nodo maggioranza. Il Fatto è critico: Allons enfants dell’ammucchiata. Altro gioco di parole, per il Manifesto, che citando Renato Zero sottolinea il muro contro muro: Il triangolo no. Rimanendo in Europa La Stampa valorizza un’intervista a Manfred Weber del Ppe, che dice, pensando alle trattative di Ursula von der Leyen: “Ue, l’Italia merita più rispetto”. L’altro tema forte in prima pagina è la lettera di Giorgia Meloni ai militanti. Il Giornale la sintetizza così: Meloni: in Fratelli d’Italia non c’è spazio per i razzisti. Il Domani è critico: «FdI ha fatto i conti con il Ventennio». Sui fascisti Meloni nega l’evidenza. Il Quotidiano Nazionale le dà credito: L’ira di Meloni: via i razzisti dal partito. Libero è western: Giorgia non perdona. L’Italia spaccata dal clima impazzito è il tema del Sole 24 Ore: Siccità, l’Italia dell’acqua divisa in due. Al Nord le alluvioni, al Sud il deserto. La Verità segue il filone No Vax: Ecco il nuovo piano pandemico. Basta con lockdown e obblighi. Mentre Avvenire dedica l’apertura all’inizio della Settimana Sociale a Trieste, oggi in scena Sergio Mattarella, chiuderà papa Francesco: Democrazia di prossimità.
IN FRANCIA SCATTA IL PATTO ANTI LEPEN
Scattato ieri sera alle 18 il termine ultimo per il ritiro dei candidati, grande successo per l’operazione della desistenza: in 218 collegi ci sarà la sfida diretta fra il fronte repubblicano e l’Rn di Marine Le Pen. Ora c’è incertezza sull’esito finale di domenica e sul possibile governo dei prossimi anni. Francesca Schianchi per La Stampa.
“CON QUESTI NUMERI, DIFFICILE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA”
Brice Teinturier, il Nando Pagnoncelli francese, dice che con i numeri della desistenza, la maggioranza assoluta per il Rassemblement national di Marine Le Pen è molto improbabile. Ma formare qualsiasi governo sarà complicato. Alessandra Coppola per il Corriere.
LE PEN GRIDA AL GOLPE DI MACRON
Marine Le Pen alza i toni contro l’Eliseo e accusa Emmanuel Macron di un «colpo di Stato amministrativo». Lui replica: le nomine sono routine, dimostri sangue freddo. Stefano Montefiori per il Corriere della Sera.
SPUNTANO DUE IPOTESI: GOVERNISSIMO E GOVERNO TECNICO
Se il muro contro muro nei collegi non dovesse portare ad una soluzione chiara, sarebbero già pronte ipotesi alternative per impedire l’esecutivo guidato da Jordan Bardella. Le elenca Anna Maria Merlo sul Manifesto.
SPINELLI: “È UN MICRO MACRON”
Barbara Spinelli sul Fatto commenta in modo molto critico le scelte di Emmanuel Macron e mette in luce tutte le contraddizioni dell’alleanza “repubblicana” della desistenza. Ricordando le feroci accuse di antisemitismo lanciate contro Melenchon.
“MA L’AMMUCCHIATA È UN’ILLUSIONE”
In un editoriale per il Fatto Marco Travaglio prende spunto dal patto francese anti-lepenista e da una foto di gruppo sul palco dell’Anpi (presenti Conte, Schlein, Fratoianni e Bonelli) per avvertire che la tentazione del fronte anti-meloniano in Italia è illusoria. Troppe le diversità di posizione su contenuti chiave.
MELONI SCRIVE AI SUOI: RIPUDIAMO IL RAZZISMO
Giorgia Meloni scrive una lettera ai militanti, dopo i servizi di Fanpage. E afferma: “Non c’è spazio, in FdI, per posizioni razziste o antisemite, come non c’è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del Novecento, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore”. Per il Corriere Paola Di Caro.
SALLUSTI: BENE GIORGIA, ORA ASPETTIAMO GLI ALTRI
Editoriale di Alessandro Sallusti sul Giornale in supporto alla lettera della premier. “Meloni ha fatto i conti col passato, aspettiamo che anche gli altri partiti facciano i loro passi”.
SATNAM, ARRESTATO IL PADRONE DI LATINA
Antonello Lovato, titolare dell’azienda agricola di Latina in cui lavorava il bracciante indiano Satnam Singh, è stato accusato di omicidio doloso per non averlo soccorso. Il giudice scrive: «Condotta disumana». L’uomo si difende e chiama in causa la moglie di Singh. Antonio Maria Mira per Avvenire.
“IL SUO BRACCIO FU GETTATO TRA I RIFIUTI”
Fulvio Fiano pubblica sul Corriere alcuni passaggi dal verbale in cui sono riportate le dichiarazioni di Soni, la moglie della vittima. Il racconto terribile dell’episodio.
AL VIA LA SETTIMANA SOCIALE DI TRIESTE
Tutto pronto a Trieste per la cinquantesima edizione delle Settimane sociali dei cattolici italiani. Oggi apre il Presidente Sergio Mattarella e chiuderà papa Francesco. L’accoglienza e l’integrazione dei migranti, i molti problemi legati all’inverno demografico, i drammi sociali. Parla il vescovo di Trieste, Enrico Trevisi e dice ad Avvenire: «Siamo all’inizio di un processo di cambiamento. Servono nuove politiche e nuovi servizi».
SCONTRO ZAIA-MUSUMECI SULL’AUTONOMIA
Centro destra diviso sull’autonomia. Scontro fra il governatore del Veneto Zaia e il ministro Musumeci. Cinque Regioni pronte al referendum. Il Pd raccoglie firme e mobilitazioni sui territori per chiedere alla Consulta di avviare l’iter di abrogazione della legge. Gabriella Cerami per Repubblica.
PNRR, ARRIVA LA QUINTA RATA
Arriva anche la quinta rata del Pnrr. L’Italia incassa 11 miliardi (+400 milioni) per gli obiettivi antievasione di fine anno realizzati in anticipo. Oggi nuova cabina di regia. Manuela Perrone per Il Sole 24 Ore.
ORBÁN A KIEV INCONTRA ZELENSKY
Il presidente ungherese incontra l’omologo ucraino nella capitale. Freddezza sul cessate il fuoco, ma il dialogo è aperto. Zelensky: nuova conferenza di pace con i russi. Lorenzo Cremonesi per il Corriere.
PUTIN INCONTRA DI NUOVO XI
Oggi Vladimir Putin incontrerà il presidente cinese Xi Jinping e quello turco Recep Tayyip Erdogan, durante il vertice organizzato dall’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai ad Astana in Kazakistan. Per il Giornale Massimo Basile.
SONDAGGIO CHOC IN USA: IL 72 PER CENTO VUOLE IL RITIRO DI BIDEN
Nel primo sondaggio dopo lo scontro in tv, il 72 per cento degli americani vorrebbe che Joe Biden rinunciasse alla corsa per la Casa Bianca. Lo attacca anche Nancy Pelosi. Per La Stampa Francesco Semprini.
GB, DOMANI GLI INGLESI ALLE URNE
I sondaggi prefigurano la più grande sconfitta dei Tories dopo la Seconda guerra mondiale. Rishi Sunak lancia un appello agli elettori per contenere la disfatta. Sui giornali inglesi parla anche Boris Johnson. La cronaca sul Corriere è di Paola De Carolis.
RADUNO INDÙ FINISCE IN TRAGEDIA
116 persone schiacciate dalla folla al termine di un raduno religioso indù nella regione dell’Uttar Pradesh, che è popolato da 200 milioni di abitanti. La cronaca è da Avvenire.
SIRIANI IN TURCHIA
Caccia all’uomo e orrendi pogrom in tutta la Turchia contro i profughi siriani. Negli ultimi anni si sono insediati 3 milioni e mezzo di rifugiati, che scappavano dalla guerra. Murat Cinar per il Manifesto.
L’ITALIA DEL CLIMA SPACCATA IN DUE
Celestina Dominelli per Il Sole 24 Ore riporta i dati dell’Ispra. Il Nord flagellato dal maltempo, mentre il Centro e il Sud fanno i conti con l’assenza di piogge. Per la siccità in Sicilia l’acqua è razionata da maggio.
UNA BUONA NOTIZIA: GLI ANGELI DI CERVINIA
Scatta la solidarietà a Breuil-Cervinia, dove centinaia di giovani volontari liberano i locali inondati dal fango con stivaloni e secchi. Si prova a salvare parte della merce dei negozi recuperandola dai magazzini. Un ristoratore racconta: “È bello vedere gente che viene a trovarci, ci fa sentire vivi”. Martina Praz per La Stampa.