Residui umani
Migranti come spazzatura: sono un "carico residuale". Braccio di ferro fra governo e Ong. Meloni incontra al Sisi, Zaki ottimista. Il caso Moratti scuote la sinistra. Elezioni di mid term in Usa
Il grande sociologo Zigmunt Bauman ha scritto in uno dei suoi saggi: “La vita della società liquida è sempre sospesa fra le gioie del consumo e l’orrore degli enormi mucchi di spazzatura da smaltire”. A volte, nella società consumistica che Pier Paolo Pasolini aveva già visto prevalere su tutto negli anni Settanta, la spazzatura è fatta di uomini in carne ed ossa. Sembra incredibile ma accade proprio così. Sono quelli che Papa Francesco, nel secondo capitolo della Evangelii Gaudium, dedicata alla cultura e all’economia dello scarto, racconta quando scrive: «gli esclusi non sono “sfruttati”, ma rifiuti, “avanzi”» (EG, 53). Ci voleva un burocrate diventato ministro, come il prefetto Matteo Piantedosi, ad usare l’espressione chiave di queste ore per dire che sulle navi delle Ong bloccate nel porto di Catania, è rimasto un “carico residuale”. I migranti non sono persone, sono residui cosificati. Sono la “schiuma della terra”, come scriveva Hanna Arendt a proposito dei profughi ebrei della Seconda Guerra mondiale. Non so quale legge, trattato, governo possa ritenere giustificabile il “carico residuale”. L’Europa del dopo nazi-fascismo non dovrebbe permettere ad alcun Paese membro questa disumanità. E personalmente trovo orribilmente fuori luogo la strumentalizzazione dei giornali della destra, quando parlano di “circo dei migranti” e “ricatto”. Non hanno neanche, è il caso di dirlo, un residuo di coscienza.
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