Rieducato il piccolo Vlad

Bimbo di 6 anni ha la mamma morta di fame nell'assedio di Kiev. In un video partigiani ucraini uccidono 4 prigionieri russi. Kiev vuole "armi, armi, armi". Domenica si vota in Francia. Blocco del gas?

Il piccolo Vlad, 6 anni, è stato de ucrainizzato e de nazificato. Possono essere soddisfatti al Cremlino. L’esercito russo durante l’operazione militare in Ucraina ha fatto un buon lavoro. La madre di Vlad è infatti morta di fame. Lui, ora che i russi si sono ritirati, ha messo dei barattoli di cibo sulla terra fresca della tomba scavata per lei in un’aiuola fra le macerie, alla periferia di Kiev. Avvenire stamattina ne racconta la storia. Mentre Gian Micalessin sul Giornale parla della ferocia dei “buoni”: c’è un video in cui gli ucraini uccidono 4 soldati russi che si erano arresi, giustiziandoli barbaramente. Anche questo è un massacro “indecente”, un crimine di guerra, perpetrato dalla resistenza ucraina. Ma è difficile che in Occidente si chieda una Norimberga per questi partigiani di Zelensky. Nonostante l’euforia bellicista, la guerra è sempre una sconfitta. Scatena il male, il peggio in ognuno di noi. Ma chi vuole davvero fermare questa guerra? Non Putin e i suoi generali. Non gli ucraini, se il loro ministro degli Esteri chiede solo tre cose all’Europa: “Armi, armi, armi”. L’Onu non c’è o se c’è, è impotente. Anche se ieri l’Assemblea generale dell’Onu ha sospeso la Russia dal Consiglio per i diritti umani.

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