Rischio Iran
Dopo le minacce di Teheran, la diplomazia teme un'escalation bellica. Biden chiama il Papa e parla coi leader europei. Pressing su Israele. Crisi umanitaria a Gaza: un milione di profughi al confine
Si percepisce che è una corsa contro il tempo. Dopo la telefonata con papa Francesco, nella notte italiana, qualche ora fa, il presidente Usa Joe Biden ha chiamato i leader di Francia Emmanuel Macron, di Gran Bretagna Rishi Sunak, del Canada Justin Trudeau, della Germania Olaf Scholz e dell’ Italia Giorgia Meloni. Nel colloquio i leader hanno sottolineato “il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale, compresa la protezione dei civili”. I Capi di Stato e di governo, dice una nota della Casa Bianca, hanno accolto con favore l’annuncio dei primi convogli umanitari a Gaza e hanno chiesto il rilascio immediato degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. L’Iran ha minacciato di intervenire, se Israele entrerà nella Striscia di Gaza. Il governo di Gerusalemme ha contro-minacciato una reazione diretta verso Teheran.
Il Medio Oriente sembra essere sul limite di una guerra che può diventare totale, perché un coinvolgimento diretto dell’Iran porterebbe a questo esito. Daniele Raineri su Repubblica sottolinea che c’è un fronte est della crisi: “quello di Yemen, Siria e Iraq, che potrebbe rivelarsi la polveriera dell’allargamento del conflitto spinto dall’Iran”. Si spiegano così le mosse delle diplomazie occidentali e il pressing su Israele. Proprio oggi il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sarà a Teheran. Intanto la crisi umanitaria a Gaza appare sempre più drammatica, nonostante il flusso dei camion di aiuti dal valico con l’Egitto si stia stabilizzando: ieri ne sono entrati 14 secondo fonti della stampa americana. Un milione di profughi è invece ancora ammassato nei pressi del confine, in attesa di fuggire dalla Striscia: “Siamo intrappolati”, dicono.
Poco risalto dai giornali al drammatico Angelus di papa Francesco di ieri: «La guerra, ogni guerra che è nel mondo, penso anche alla martoriata Ucraina, è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana, Fratelli fermatevi! Fermatevi!”».
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