Ritiro dal Sud di Gaza
Una pausa di vita per i palestinesi della Striscia. Ma c'è chi considera imminente l'attacco a Rafah. Cacciari: università aperte a tutti. Conte sfida il Pd. Il Def senza cifre. Manzi maestro d'Italia
L’esercito israeliano si ritira dalla Striscia di Gaza. È una notizia che apre uno spiraglio per le trattative tra le parti che non si sono mai fermate in Egitto. Ma diverse fonti a Tel Aviv avvertono che il ritiro sarebbe stato deciso strategicamente per preparare l’offensiva militare a Rafah, che a questo punto sarebbe imminente. “Vogliamo che i palestinesi si sentano rassicurati e si mettano in viaggio verso Khan Younis”, avrebbe detto un ufficiale dell’esercito, secondo quanto riferisce questa mattina La Stampa, unico giornale italiano a dare per certo il nuovo attacco nelle prossime ore. È vero che Benjamin Netanyahu, che per il 62 per cento degli israeliani dovrebbe dimettersi, prende tempo e sa bene che un prolungarsi delle ostilità gli garantisce la permanenza al potere. Papa Francesco, che ieri nel Regina Coeli è tornato a chiedere negoziato e pace, stamattina incontra alcuni parenti di ostaggi ancora nelle mani di Hamas.
Bell’intervento di Massimo Cacciari sui boicottaggi delle università italiane nei confronti di Israele, da cui prende nettamente le distanze. Scrive sulla Stampa: «Che gli Atenei moltiplichino le relazioni con tutti i centri di ricerca e le Università, che si aumentino le borse di studio per studenti stranieri, che gli Erasmus si allarghino a Paesi orientali e medio-orientali. Non si tratta di interrompere relazioni, ma di svilupparle. Si chieda conto al proprio Ateneo di che cosa stia facendo per gli studenti palestinesi, libanesi, giordani. Si chieda la ragione per cui tante Università boicottano o rendono difficile il mantenimento di collaborazioni scientifiche con Università russe, fino al ridicolo di "sospettare" convegni su Dostoevskij. Che gli studenti difendano l'autentica universalità della ricerca, contro i lacci che la sonnambolica politica attuale vorrebbe imporle». Posizione condivisibile.
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