Russia isolata anche dalla Cina
Secondo round dei negoziati ma cadono ancora le bombe sulle città. All'Onu con la Russia solo Corea del Nord e Siria. Putin nei guai anche fra i russi, preti ortodossi compresi. Il caso Dostoevskij
Ottavo giorno di guerra. Stamattina ricominciano i negoziati ma intanto si muore. La Russia continua ad attaccare in maniera massiccia le città dell’Ucraina e sarebbero almeno duemila i morti tra i civili, caduti sotto le bombe e la cannonate dei tank. Ieri è caduta Kherson, Kharkiv è bombardata senza sosta da ore, Mariupol è sotto assedio e senza più acqua, mentre Kiev aspetta l’arrivo dei convogli russi e si svuota nell’attesa della battaglia strada per strada.
L’isolamento di Putin è senza precedenti: all’Onu la Federazione Russa è stata difesa solo dalla Corea del Nord e dalla Siria. Ma anche in Russia ci sono segnali consistenti di un certo malumore popolare, nonostante gli arresti e il pugno di ferro del regime, come racconta Anna Zafesova sulla Stampa. Clamorosa la presa di distanza di Abramovich, che ha annunciato di volere donare il ricavato della vendita del Chelsea, la squadra di calcio di Londra, alle vittime ucraine della guerra. Anche nella chiesa ortodossa russa, per tradizione vicina al potere politico, ci sono segnali concreti di insofferenza.
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