Sciopero per il giusto salario
Oggi sciopero contro la manovra. Dietro il teatrino Salvini-Landini, due-tre anni di inflazione che hanno corroso gli stipendi. Lite nel governo FI-Lega. L'Europa unita dall'elmetto. Inizia l'Avvento
Oggi è un venerdì di astensione dal lavoro, di proteste e disagi. Lo sciopero generale di 8 ore è stato proclamato da Cgil e Uil per protestare contro la manovra di Bilancio, che in questi giorni è in approvazione alla Camera. Si fermano i lavoratori di tutti i settori, pubblico e privato, ad eccezione delle ferrovie, i trasporti nazionali sono garantiti. Salvo i servizi minimi essenziali, sono dunque a rischio stop fabbriche, scuole, sanità, poste, uffici pubblici, giustizia e negozi. Per i trasporti locali la protesta è stata ridotta a 4 ore questa mattina (fermi bus e metro dalle 9 alle 13). Il Tar ha infatti respinto il ricorso contro la precettazione per il settore dei trasporti presentato da due sindacati autonomi. Scrive stamattina Stefano Feltri nella sua newsletter “Appunti”: «La questione strutturale che sta dietro lo sciopero generale è l’inflazione degli ultimi due-tre anni, che ha compromesso in modo impossibile da ignorare una situazione già critica». Statistiche e dati non di parte dimostrano che anche in Italia la sofferenza è tutta del cosiddetto ceto medio, tartassato dal fisco, e penalizzato dal caro vita. Il governo, e la maggioranza che lo sostiene, da un lato ammettono che non c’è trippa per gatti (vecchio adagio romano), dall’altro hanno gioco facile a politicizzare e personalizzare le polemiche con il segretario della Cgil Maurizio Landini. Lui, Landini, offre più di un pretesto a questo teatrino un po’ fasullo, ideologizzando ogni giorno legittime aspirazioni, invece che rimanere ben piantato nei problemi reali della gente. Non a caso la Cisl continua a mantenere una posizione differenziata da Cgil e Uil.
Ma le divisioni non sono solo nel sindacato. Molti giornali oggi scelgono come prima notizia la lite all’interno del governo fra Forza Italia e Lega. Ieri pietra dello scandalo è stato un aggettivo: “paraculetto”, usato dal portavoce nazionale di Forza Italia Raffaele Nevi, per definire Matteo Salvini e la sua strategia sul canone Rai. Oggi pomeriggio Giorgia Meloni vorrebbe chiudere le polemiche quando si riunirà il Consiglio dei ministri. Ieri, intanto, la premier ha pranzato al Quirinale col Presidente della Repubblica, in un faccia a faccia programmato da giorni e avvenuto ieri. Francesco Verderami, nel commento sul Corriere, nota alludendo alla situazione economica del Paese: «Ogni settore è alle prese con difficoltà e urgenze, vista la congiuntura economica. E non si possono chiedere sacrifici ai cittadini mentre i partiti di governo litigano su venti euro».
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