Scontro con Parigi
Il ministro degli Interni francesi insulta la Meloni "incapace sui migranti". Crisi diplomatica. I droni volano su Kiev, ma Putin torna al Cremlino. Via Fuortes e Tridico, cambi in Rai e Inps
Nuovo scontro diplomatico con la Francia. Ancora una volta sono i migranti il tema del dissidio. Questa volta una frase offensiva del ministro degli Interni francese Gérald Darmanin (“Meloni è incapace sui migranti”) ha provocato la cancellazione di una visita del Ministro degli Esteri Antonio Tajani a Parigi. Non sono bastati i complimenti della Ministra degli Esteri francese Catherine Colonna. Il fatto è che l’insofferenza francese nei confronti dell’Italia, primo approdo per gli sbarchi, è palpabile da tempo e l’accusa, rivolta in modo arrogante e inelegante, è sempre la stessa: i migranti passano dall’Italia ma arrivano nel resto dei Paesi europei. Lo scandalo per tutti, come Papa Francesco e il presidente Mattarella hanno più volte sottolineato, è che l’Europa non affronti in modo corale e solidale l’emergenza profughi. Populismi e sciovinismi andrebbero messi da parte per non rifugiarsi nell’egoismo patriottico dei poliziotti e dei muri alle frontiere.
Intanto ieri il provvedimento, orrendamente chiamato Decreto Cutro (nome che evoca la strage di 90 persone), è stato approvato dalle Camere ma ora dovrà essere subito corretto con una norma di fatto soppressiva dell’articolo, che ha previsto di limitare la possibilità di ricorso dei migranti. Perché l’articolo, tanto sbandierato in sede di propaganda governativa, non è costituzionale. Un inviato della Stampa, due mesi dopo, è tornato proprio sul posto del naufragio: dei sopravvissuti solo otto hanno deciso di restare in Italia. Mentre evidentemente dopo 60 giorni l’inchiesta della Magistratura sul mancato soccorso non ha fatto molta strada: non c’è ancora nessun indagato.
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