Scontro su Gaza
Gallant propone un futuro per la Striscia, sostenuto dagli Usa e respinto da mezzo governo Netanyahu. Donne russe in piazza contro la guerra. Pozzolo incastrato da due testimoni, la Pm era in politica
La celebrazione dei Magi alla capanna di Betlemme è stata profondamente segnata dalla guerra in corso in Terra santa. Ancora bombe e vittime Gaza, ma la situazione è in movimento. Il piano del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant prevede, alla fine delle operazioni contro Hamas, il governo di una coalizione internazionale e il controllo di sicurezza dell’esercito su Gaza. Il premier Benjamin Netanyahu non vuole ci sia alcuna Autorità palestinese o Paese arabo che entri nel governo della Striscia. Gallant è invece appoggiato dagli Stati Uniti e la sua proposta sta dividendo lo stesso esecutivo di Tel Aviv. Lo scontro è tra i politici dell’ultradestra religiosa (che vorrebbero la deportazione o l’annientamento dei palestinesi) e i generali dell’esercito. Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha iniziato ieri in Turchia la sua missione diplomatica, discutendo con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, il Capo di Stato che più si è schierato con Hamas nelle ultime settimane. Blinken ha sottolineato la necessità di garantire la pace e concretizzare la soluzione dei due Stati in Palestina, ma ha anche insistito per la ratifica dell’adesione della Svezia alla Nato da parte di Ankara. Il segretario Usa è stato anche a Creta per incontrare il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis. Anche l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri Josep Borrell è in missione nella zona ed è atteso oggi in Arabia Saudita.
La prossima settimana la Corte internazionale di giustizia dell’Aia esaminerà le accuse presentate dal Sudafrica contro Israele per l’uccisione di oltre 22 mila palestinesi dall’8 ottobre. A differenza della Cpi, che decide sulle persone, questa Corte giudica i comportamenti degli Stati. L’accusa nei confronti di Israele è di genocidio. Papa Francesco ha colto l’occasione della liturgia dell’Epifania e degli Angelus per invocare la pace in Medio Oriente e in Ucraina.
A proposito dell’Ucraina, c’è stata una protesta in piazza delle donne russe che hanno portato fiori rossi sulla fiamma del milite ignoto sotto le mura del Cremlino. Nonostante il freddo, una quindicina di loro ha partecipato all'iniziativa annunciando che sarà ripetuta tutti i sabati. In Italia desta scandalo un’iniziativa a Modena che fa propria la propaganda del Cremlino sulla “rinascita” di Mariupol. Durissima la denuncia del Mean.
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