Se la Germania si ferma
La locomotiva tedesca è in piena frenata e l'Italia rischia di farne le spese. In Usa temono che le sanzioni non funzionino. Che succede fra un mese? Domani la marcia della pace a Kiev
Il mondo è ancora sotto choc per l’omicidio dell’ex premier giapponese Shinzo Abe. Un colpo all’Occidente che arriva in un momento di grandi sconvolgimenti, dovuti all’invasione russa dell’Ucraina ma anche ad una nuova crisi economica. Una crisi iniziata con un’impennata dell’inflazione, stile anni Settanta, un aumento senza precedenti dei prezzi energetici e che si manifesta per di più con una mancanza di processori elettronici e di materie prime, anch’essa del tutto inaspettata. Un panorama strategico-economico davvero apocalittico. Adriana Cerretelli venerdì sul Sole 24 Ore scriveva un’analisi sulla frenata della locomotiva tedesca in cui notava: “L'aggressione russa all'Ucraina rischia di mettere a ferro e a fuoco l'Europa, il suo modello di sviluppo e la coesione dell'euro. Nel gioco al contrappasso più crudele, Vladimir Putin ha trasformato il suo partner europeo più convinto e fedele, la Germania dall'intoccabile totem della Ostpolitik, nella vittima designata di una spregiudicata guerra energetica, volano certo di disastri sociali, industriali e recessione economica, destinati ad allargarsi a macchia d'olio”. Una Germania in crisi avrà ripercussioni enormi su tutta l’Europa ma, come oggi nota sempre II Sole 24 Ore, sarà l’Italia la prima vittima di questo tracollo.
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