Silenzio assoluto
Seconda fase dell'invasione di Gaza da parte di Israele. Black out totale su quanto accaduto nelle ultime 48 ore. All'Onu Europa divisa. L'Italia si astiene, Pd polemico. Domani la manovra alle Camere
Black out totale dalla Striscia di Gaza. Non sappiamo nulla della seconda fase dell’invasione israeliana, cominciata con il bombardamento senza precedenti di venerdì sera. Proprio nella giornata di preghiera digiuno e penitenza indetta da papa Francesco e mentre l’Onu chiedeva il contrario, è partita la “fase due” degli attacchi militari. Dopo che nei giorni scorsi gli Usa sembravano aver frenato le forze armate israeliane, venerdì sera c’è stato un sostanziale semaforo verde a Benjamin Netanyahu. Tutta la popolazione civile della Striscia di Gaza è coinvolta nell’operazione militare in risposta al terrorismo di Hamas. E ciò che è trapelato fa pensare che la popolazione civile abbia pagato un prezzo altissimo.
Sul piano diplomatico, a parole, almeno per ora, sono state durissime le reazioni del presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan (“una follia”) e dell’Iran (“Israele ha valicato la linea rossa”). L’Europa e l’Occidente sono divisi. Non solo perché le manifestazioni di piazza contro Israele sono state di massa: da New York, a Londra, a Roma. Ma soprattutto perché nel voto all’Onu sulla risoluzione in materia (mozione che non ha nessuna ricaduta pratica) il nostro continente è andato in ordine sparso. Il documento, che chiedeva la tregua a Gaza, l’ingresso degli aiuti umanitari e la fine delle evacuazioni forzate dei civili è stato approvato da 120 Paesi, 14 i contrari (tra cui Usa e Israele) e 45 gli astenuti (tra cui l’Italia). Hanno votato sì gli europei Francia, Spagna, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo e Slovenia. Astenuti, col nostro governo, anche gli altri Ue Grecia, Germania e Polonia. Contrari insieme a Israele e Usa, l’Ungheria di Viktor Orban, Austria e Croazia. In Italia si è sviluppata una polemica sulla posizione presa dal nostro Paese, criticata dalla leader dell’opposizione Elly Schlein. Meloni ha cercato di giustificarsi, ma è difficile capire come possiamo presentarci come il Paese del nuovo piano Mattei, che ha un rapporto privilegiato col mondo arabo, e votare con la Germania, distaccandoci da Francia, Spagna, Portogallo…
Il cardinal Matteo Zuppi ha sottolineato la preoccupazione per un’Europa che ha perso il senso della sua storia, del suo ruolo per la pace e della sua unità, in difesa dei valori della vita e della democrazia. Come ha scritto Ugo Tramballi sul Sole 24 Ore di oggi: “Alla fine qual è la differenza morale fra uccidere una donna e i suoi figli con un fucile mitragliatore di Hamas o con una bomba d’aereo israeliano, aveva chiesto sulla Cnn a Christiane Amanpour, la regina Rania di Giordania. È quello che si chiede una crescente parte del mondo”.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: