La Versione di Banfi

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"Soluzioni, non bombe"

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Nuova doppia uscita di papa Leone che concede la prima intervista tv. Trump prende tempo sull'Iran. L'Aiea: Teheran non ha la bomba. Salvini cede sul terzo mandato, Cicerone per i maturandi

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Alessandro Banfi
giu 20, 2025
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Nelle ultime drammatiche giornate di attacchi militari più di uno avrebbe voluto mettergli l’elmetto. C’è anche chi ha provato ad attribuirgli una benedizione delle bombe. Poi sull’udienza del mercoledì l’hanno silenziato in modo osceno, come segnalavamo ieri... Alla fine papa Leone XIV ha sfondato la cortina costruita attorno alla Chiesa per soffocarne il messaggio in due modi: sui social e attraverso la prima intervista televisiva concessa da quando è stato eletto l’8 maggio. Due scelte ragionate, calibrate, che hanno avuto un impatto mondiale. Su X ieri ha scritto: «Le potenti armi usate nella guerra odierna minacciano di condurci a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati. In nome della dignità umana e del diritto internazionale, ripeto ai responsabili ciò che diceva Papa Francesco: la guerra è sempre una sconfitta! E con Pio XII: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra”». Al TG1 è tornato sui concetti già espressi nell’appello di mercoledì: «Come ho detto ieri nell'udienza, vorrei rinnovare questo appello per la pace. Cercare a tutti i costi di evitare l'uso delle armi e cercare attraverso gli strumenti diplomatici il dialogo. Ci mettiamo insieme a cercare soluzioni. Ci sono tanti innocenti che stanno morendo e bisogna promuovere la pace sempre».

Le ultime notizie raccontano di un Donald Trump ora temporeggiatore, che non sarebbe così convinto di entrare direttamente nel conflitto, dopo l’attacco scatenato da Israele sull’Iran e la reazione di Teheran che è riuscita a bucare ogni tanto l’ombrello di difesa israeliano. Stamattina missili iraniani hanno colpito nel sud di Israele provocando danni e 7 feriti. L’agenzia sull’energia atomica, l’Aiea, che nei giorni scorsi era stata ambigua sulla preparazione della bomba atomica iraniana parlando di “opacità” iraniana, è tornata ufficialmente a chiarire che l’Iran avrebbe bisogno di anni per avere davvero ordigni nucleari. Andrea Nicastro sul Corriere ricostruisce bene quello che è accaduto, ricordando i tanti casi di propaganda di guerra basata su false informazioni, compresa la famosa provetta sventolata da Colin Powell all’Onu. Avvenire raccoglie i pareri di diversi giuristi che ritengono sia impossibile sostenere la “legittima difesa” come invece invoca Israele e criticano il disprezzo del diritto internazionale. Del resto, lo stesso premier israeliano Benjamin Netanyahu è inseguito da un mandato di cattura per “crimini di guerra” dalla Corte penale internazionale dell’Aia.

Federico Rampini analizza il comportamento dei Paesi arabi che da un lato soffrono il regime degli ayatollah, dall’altra temono il dominio assoluto di Israele su tutto il Medio Oriente. È interessante l’articolo dell’analista di Oasis Claudio Fontana, lo trovate qui, che sottolinea proprio l’illusione del potere assoluto che sembra aver preso il governo israeliano. Vedremo nelle prossime due settimane (questo il timing fatto intendere da Washington) che cosa accadrà.

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