Spari al premier slovacco, UE sotto choc
Attentato a Robert Fico vicino a Bratislava. Europa sotto choc. Scontro nel governo israeliano su Rafah. Via libera americano all'uso ucraino delle armi. In forse il duello tv Meloni-Schlein
Un attentato nel cuore dell’Europa: il premier slovacco Robert Fico è stato colpito da un 71enne, mentre era impegnato in un tour elettorale. Le reazioni internazionali sono state immediate e di condanna della violenza: da Joe Biden a Vladimir Putin. Torna l’ombra del terrore su un continente che fra il 6 e il 10 maggio vedrà alle urne milioni di persone. Fico è un premier considerato filorusso e sovranista. È il primo alleato di Viktor Orbán nella Ue ed è stato criticato per l’autoritarismo del suo regime. Chi lo sostiene interpreta l’attentato come un’altra manifestazione della destabilizzazione aggressiva dell’Occidente nei Paesi dell’ex Unione Sovietica. Ma certamente è stata l’invasione russa dell’Ucraina ad innescare un meccanismo di scontro Est-Ovest che coinvolge ogni giorno i Paesi di quello scacchiere: dalla Georgia alla Moldavia, persino alla Serbia. La Ue finisce per essere vittima e insieme anche un po’ carnefice in questo scontro: mentre dovrebbe essere, per sua storia e natura, lo strumento migliore della politica, della diplomazia, della soluzione delle controversie, se non della pace. Lo ricorderà papa Francesco nella sua prossima visita a Verona, avvicinandosi a quel centro Europa, che ora è in fiamme. Le ultime notizie sulla vita di Fico sono più ottimistiche di quelle di ieri sera. Ma per l’Europa lo choc è fortissimo.
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