La Versione di Banfi

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Sul Cupolone ancora nebbia

alessandrobanfi.substack.com

Sul Cupolone ancora nebbia

Non si placano le polemiche dopo la morte di Ratzinger. Padre Gorge insiste. Francesco risponde col "silenzio" contro le "false notizie". Natale di guerra e di sangue. Putin è da solo

Alessandro Banfi
Jan 8
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Nell’ultimo fine settimana “natalizio”, segnato dalla morte del Papa emerito, c’è una polemica molto evidente fra alcuni seguaci di Joseph Ratzinger, in particolare monsignor Georg Gänswein, e papa Francesco. Ogni giorno una “notizia” è arrivata dalle diverse interviste e libri dell’ex segretario di Benedetto XVI: prima sulle norme di Francesco sulla messa in latino che avrebbero “spezzato il cuore” del Papa emerito, poi sullo stesso “prefetto dimezzato”, quindi sulla mancata guerra al gender. Dal papa sono arrivate risposte indirette molto dure, invocando il “silenzio” e condannando “le false notizie”. Ovviamente i giornali si sono scatenati nel disegnare mappe e scenari di divisioni interne alla Chiesa e al Vaticano. Prevedendo lotte sempre più aspre fra fazioni contrapposte nella gerarchia. I toni di alcuni “portavoce” dei due presunti schieramenti hanno alimentato questo clima. Non andrebbe però dimenticato che Benedetto XVI, in almeno due occasioni storiche, ha mostrato di voler anteporre a tutto l’amore alla Chiesa: la lotta alla pedofilia e le sue stesse dimissioni. Chi ne vuole seguire l’eredità dovrebbe avere l’onestà di riconoscerlo.

Nonostante le polemiche “politiche”, sui giornali ci sono ancora diversi commenti interessanti e significativi sul pensiero e l’opera di Ratzinger. Dal “comunista ratzingeriano” Giuseppe Vacca, all’ex portavoce Federico Lombardi, a Vittorio Messori e fino al pensatore conservatore Usa Rod Dreher. Dopo la nebbia sul Cupolone del giorno dei funerali, tornerà il sole della chiarezza anche oltre Tevere? Nei discorsi fra le sue dimissioni e l’elezione del nuovo papa c’è forse una risposta. Come quando disse nel suo ultimo discorso: “Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore”. 

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