Sulle orme di Francesco
Nel Regina Coeli Leone XIV usa le stesse parole di Bergoglio sulla pace in Ucraina e sulla vergogna di Gaza. Zelensky apre a Putin: vediamoci giovedì. Trump in Medio Oriente. Usa-Cina sui dazi
Edizione presta e ridotta stamattina perché sono ospite in tv, ad Omnibus a La7 dalle 8 in diretta.
“La pace sia con voi” erano state le sue prime parole giovedì. Papa Leone ieri nel suo primo appuntamento domenicale del Regina Coeli dalla Loggia delle Benedizioni ha ricalcato i passi di Francesco: pace per l’Ucraina. Cessate il fuoco a Gaza. Qui il testo integrale. Alla richiesta di pace per il popolo ucraino ha aggiunto l’aggettivo “autentica”, prima dell’espressione classica “giusta e duratura”. Ma Prevost ha citato anche, andando a braccio, il famoso invito di Giovanni Paolo II: Non abbiate paura, rivolgendosi ai giovani. La piazza in festa ha acclamato il nuovo Papa, che già ama. Come riferiscono le cronache, Leone XIV ha suscitato una grande ondata di simpatia anche nei romani. I giornali lo tirano per la stola: chi da una parte e chi dall’altra. La destra cerca di approfittarne per dileggiare la memoria di papa Francesco, la sinistra spera di aver trovato l’anti Trump, da brandire il nuovo Papa contro l’amministrazione Usa. Ci sta. Un Papa missionario e agostiniano è un’invenzione della Chiesa e dei cardinali, che è stata preparata da tempo da papa Francesco che ha pescato Prevost dal Perù per portarlo a Roma in un ufficio chiave della struttura vaticana. Invenzione che è difficilmente spiegabile con le logiche politiche di divisione fra progressisti e conservatori. La Chiesa ha nel suo seno tante sensibilità, anche diverse. Per ora papa Leone sembra coniugare i caratteri di tre dei suoi predecessori: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. La Chiesa va avanti unita, questo è il messaggio.
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