Telefono rosso fra generali
Filo diretto fra Mosca e Washington sul conflitto. Draghi spiega alle Camere la linea per il "cessate il fuoco" e annuncia un viaggio in Turchia. Poi striglia la maggioranza. Allarme fame globale
Era previsto che Mario Draghi affrontasse in Parlamento la questione dell’Ucraina e degli armamenti da spedire. Lo ha fatto, tornando però a sottolineare molto l’iniziativa per la pace e per il cessate il fuoco dell’Italia. «Per impedire che la crisi umanitaria si aggravi», ha detto ieri il premier, «dobbiamo raggiungere un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati». Anche se poi ha voluto precisare: «Ma sarà l'Ucraina, e non altri, a decidere quale pace accettare». Le reazioni internazionali all’iniziativa italiana, sono positive, soprattutto nel campo occidentale (ma è Mosca da convincere). Draghi ha anche annunciato che andrà in visita ad Ankara: il favore della Turchia non è secondario. Guarda caso, l’ultimo serio tentativo di accordo fra ucraini e russi era stato proprio quello della fine di marzo ad Istanbul. Manca poco più di un mese al summit della Nato a Madrid che dovrebbe aprire le porte a Svezia e Finlandia e il ruolo di Erdogan è sempre più strategico.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: