Tregua (scritta) sull'acqua
Primi passi per un accordo sul Mar Nero ma Mosca e Kiev interpretano la tregua in modo diverso. A Gaza manifestazioni contro Hamas. In Turchia rivolta popolare. Santanchè, slitta la decisione
Passa dal Mar Nero la prima fragile intesa sulla possibile tregua fra Russia e Ucraina. Non c’è ancora un documento scritto, anzi ce ne sono due, resi noti dagli americani che stanno facendo la spola fra le delegazioni. Scrive Lorenzo Cremonesi: «I due documenti sono identici per quattro dei cinque capitoli, ma uno differisce nella versione russa e causa lo scontro. Nodo centrale, che coinvolge anche l’Europa e tutti i Paesi che hanno imposto l’embargo economico contro la Russia, è dove si parla di facilitare la cancellazione dell’embargo internazionale contro i fertilizzanti e i prodotti agricoli russi, che era stato imposto all’inizio della guerra dai Paesi occidentali. Il Cremlino gioisce. Kiev si dice assolutamente contraria». Ecco tornare il nodo delle sanzioni. Ma non è solo questo a rendere molto difficile il dialogo. Oggi Volodymyr Zelensky sarà a Parigi per un incontro ravvicinato con Emmanuel Macron, tema: il ruolo dei volenterosi e dell’eventuale dispiegamento di truppe sui confini. Nello Scavo su Avvenire racconta la voglia dei contadini ucraini di ricominciare a vivere dopo le bombe. Racconta: «Anna ha finito di sminare il podere insieme al marito Oleg. “Se aspettavamo quelli di Kiev passavano altri tre anni. Ci hanno spiegato come fare e siamo ancora vivi”, dice mostrando una dozzina di proiettili d‘artiglieria inesplosi. Se vogliono seminare in tempo non hanno altra scelta».
È ancora guerra a Gaza, in una Striscia devastata. È stato scarcerato Hamdan Ballal, 36 anni, co-regista del film No Other Land premiato agli Oscar, aggredito lunedì sera dai coloni e quindi arrestato dai militari israeliani. Il suo avvocato si dice convinto che il raid sia stato una vendetta per il riconoscimento internazionale ottenuto dal documentario. Dice al Manifesto: «I coloni ci attaccano sempre, però questa volta hanno cercato proprio Hamdan. Noi sapevamo che non avrebbero tollerato la risonanza mondiale avuta dal documentario». Intanto, riporta Repubblica che l’emittente Al Arabiya ha trasmesso scene inconsuete. Alcuni video hanno infatti mostrato centinaia di persone protestare a Beit Lahia e nel campo di Jabalia, e gridare «Il popolo di Gaza non vuole la guerra» e «Fuori Hamas», ma anche slogan contro media come Al Jazeera che ignorerebbero le loro manifestazioni. Filmati che stupiscono per il coraggio dei cittadini, subito dispersi da quella stessa Hamas che nonostante tutto continua a conservare il potere. «Le manifestazioni nella Striscia sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas», ha commentato il presidente di Anp Mahmoud Abbas. Commenta Repubblica: «La disperazione di quei palestinesi è speculare a quella delle famiglie dei prigionieri israeliani. Sul cui dolore è tornato il presidente Isaac Herzog, dicendosi “piuttosto scioccato dal fatto che improvvisamente la questione degli ostaggi non sia più in cima alla lista delle priorità delle notizie”».
Dopo il golpe del 19 marzo non si fermano le proteste in Turchia (verdi Foto del Giorno). Il principale partito di opposizione ha convocato una grande manifestazione di piazza per sabato prossimo per protestare contro l’arresto di Ekrem Imamoglu, il sindaco di Istanbul che può battere Erdogan alle prossime elezioni presidenziali. Gian Micalessin sul Giornale spiega perché il presidente della Turchia gode dell’appoggio degli Usa e della Russia, e insieme di quello dell’Europa e dell’Ucraina. Nessuno ferma la sua repressione violenta delle piazze.
Papa Francesco è tornato a casa Santa Marta ma ancora per almeno due settimane la sua convalescenza sarà molto protetta. Re Carlo d’Inghilterra e consorte hanno confermato che non lo incontreranno nella prossima visita dei primi di aprile a Roma. Anche sulle celebrazioni per la Pasqua (molto impegnative) pesa grande incertezza e ci si chiede che cosa accadrà per la canonizzazione di Carlo Acutis in agenda per il 27 aprile, fra un mese. Oggi la catechesi dell’udienza del mercoledì sarà diffusa in forma scritta.
In Italia colpo di scena di Daniela Santanchè, ministra del Turismo, che cambiando un suo legale, fa slittare di almeno altri sette giorni la decisione della gup-giudice dell’udienza preliminare Tiziana Gueli sulla truffa aggravata ai danni dell’Inps, compiuta con le società Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl. Bisognerà dunque ancora aspettare per sapere se per lei sarà proscioglimento o processo in aula.
Dario Franceschini, importante esponente del Partito Democratico, ha proposto di cambiare le regole sui cognomi da dare ai figli. Dovrebbero essere quelli delle madri. Lo proporrà al Senato. «Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi o con la scelta tra quello del padre e quello della madre – ha detto Franceschini - dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo cognome della madre». A proposito di atteggiamenti patriarcali, anche Giovanni Floris su La7 ha mostrato immagini inequivocabili di Romano Prodi che tira i capelli alla giornalista di Rete 4, circostanza che l’ex premier aveva smentito. Giorgia Meloni interverrà sabato come ospite al congresso nazionale di “Azione” di Carlo Calenda, diventato nemico giurato di Matteo Renzi.
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LA FOTO DEL GIORNO
Per la settima sera consecutiva i manifestanti sono scesi in piazza davanti al municipio di Istanbul per protestare contro l’arresto di Ekrem Imamoglu, il sindaco della città che sfida Recep Tayyip Erdogan alle prossime presidenziali. Il Partito popolare repubblicano (Chp), la principale forza dell'opposizione turca, ha indetto una grande manifestazione sabato a Istanbul. Più di 1.400 persone sono state arrestate dall'inizio della rivolta popolare. Stati Uniti, Unione Europea e Nato continuano a sostenere il regime golpista di Erdogan.
Foto: Ansa
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Le trattative sull’Ucraina tengono banco. Il Corriere della Sera annuncia: Kiev, primi passi per la tregua. Per Avvenire è: Tregua via mare. Il Messaggero specifica: Ucraina, tregua nel Mar Nero. La Verità si avventura già sul termine pace: Primo accordo di pace in Ucraina. Il Domani aggiunge l’aggiornamento sulle polemiche Usa: Tregua nel mar Nero tra Kiev e Mosca. Scandalo chat, Trump difende i suoi. La Stampa riferisce e fa sua, tra virgolette, una frase del ministro Lollobrigida: “I dazi mettono in crisi l’alleanza con gli Stati Uniti”. Il Giornale sottolinea le critiche del presidente Usa alla ue: Trump senza freni: «Europei parassiti». Stesso titolo, per una volta, di Repubblica: Trump: europei parassiti. Sul caso della Ministra del Turismo a processo punta il Quotidiano Nazionale: FdI prende le distanze da Santanché. Sullo stesso tema attacca Il Fatto: Visibilia, altra furbata: salvata coi fondi Covid. Libero rilancia le immagini mostrate da Floris alla 7: Prodi ha mentito. Ecco la prova video. Il Sole 24 Ore ci aggiorna sulle tasse: Irpef, stop del Governo ai maxi acconti. Riforma fiscale, quattro mesi in più. Il Manifesto resta l’unico giornale a mettere in primo piano la tragedia di Gaza, accusando Israele di stare per compiere una deportazione di massa: Piano di riserva.
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