“Troppi russi” dopo 100 giorni
Un quinto dell'Ucraina è in mano alle forze di Mosca. Lo denuncia Zelensky. Orbán ottiene tutto dalla Ue, che vara le nuove sanzioni. "Putin ha il cancro", dicono gli Usa. Landini chiede l'una tantum
Volodymyr Zelensky lo ha ammesso ieri: un quinto dell’Ucraina è nelle mani degli invasori russi. Dopo cento giorni di guerra, la constatazione è realistica e insieme drammatica. L’avanzata dell’esercito di Mosca nel Donbass non lascia dubbi, come racconta Fabio Tonacci nel suo reportage per Repubblica. È la terza fase di questo conflitto: nella prima la resistenza ucraina sembrava poter prevalere, dopo il ritiro russo da Kiev. Nella seconda si è addirittura insistito sulla “vittoria degli ucraini”, che, come disse il premier inglese Boris Johnson, “dovevano finire il lavoro”. Oggi siamo giunti forse alla necessità di un negoziato. L’Italia ha proposto un piano di pace all’Onu, speriamo sia diventato maturo il momento di riprenderlo in mano.
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