Trump, montagne russe
Indecisione del presidente Usa su Kiev e i missili su Mosca. Continuo stop and go. Si tratta sui dazi Ue. A Gaza in azione le ruspe. Giuli contro Gergiev a Caserta. Appello della mamma di Trentini
Nel continuo stop and go sull’Ucraina, nella notte italiana Donald Trump ha detto all’agenzia Bloomberg che i primi missili Patriot per Kiev sono stati già spediti dalla Germania. L’annuncio arriva dopo 24 ore segnate da una certa indecisione presidenziale. Sono le montagne russe (e ucraine) della nuova diplomazia Usa. Washington Post e Financial Times hanno infatti riferito che, in uno dei colloqui con Volodymyr Zelensky, il presidente Usa avrebbe ipotizzato un bombardamento diretto di Mosca e di San Pietroburgo. Ieri la Casa Bianca ha smentito, sostenendo che si era trattato solo di una domanda. Poi in un’intervista con la BBC ieri Trump ha ripetuto di essere deluso da Putin, «ma non ho chiuso», ha detto. «Io non sto dalla parte di nessuno, sto dalla parte dell’umanità. Voglio la fine delle uccisioni». Da Bruxelles Kaja Kallas, alto rappresentante della politica estera Ue, ha criticato il presidente Usa perché ha promesso aiuti e armi all’Ucraina, ma con i fondi Ue. «Vorremmo che gli Stati Uniti condividessero questo onere. L'America e l'Europa stanno collaborando. E se lavoriamo insieme, possiamo esercitare pressione su Putin affinché negozi, dimostrandogli che l'unico modo per porre fine a questa guerra è costringerlo a cedere». Esplosioni e feriti sono stati segnalati la notte scorsa in alcune città ucraine, ondate di droni russi hanno preso di mira la capitale e altre regioni del Paese.
Intanto proprio sul fronte della trattativa sui dazi alla Ue, si è diffuso un certo pessimismo in Europa. I contro dazi sono pronti a scattare dal 6 agosto. Trump cerca di rassicurare e dice: l’Europa “ci sta trattando bene”. Gli emissari Ue sono volati oltreoceano con proposte su tutti i fronti: dal compromesso minimo al 10% - rilanciato anche da Roma dal ministro Giancarlo Giorgetti- agli sconti settoriali, fino al tormentato dossier Airbus-Boeing.
Avvenire denuncia con forza che la guerra non è ancora finita a Gaza e già entrano in azione le ruspe di Israele per fare tabula rasa degli edifici rimasti nella Striscia. Scrive Lucia Capuzzi: «Le distruzioni di abitazioni e infrastrutture s’è fatta sistematica: 436mila case, il 92 per cento del totale, in base agli ultimi dati dell’Ufficio Onu per i diritti umani (Ocha), sono state abbattute insieme ai due terzi di quanto costruito. Al contempo è cresciuto anche il numero dei privati coinvolti in quella che è stata chiamata “la macchina delle demolizioni”». Al Sole 24 Ore, dopo la visita dei Patriarchi in Cisgiordania, parla il governatore di Jenin, Kamal al-Rub, che dice: «Mentre i riflettori del mondo sono su Gaza, la Cisgiordania subisce attacchi militari e aggressioni dei coloni. Restare nelle nostre case, resistere a questa tempesta israeliana, per noi è già una vittoria».
La Siria non ha pace. Ieri mattina, le forze governative del nuovo presidente Ahmad al-Sharaa (Al Joulani), sono entrate nella città di Suwayda, roccaforte della minoranza drusa. Obiettivo dichiarato è quello di “ristabilire l'ordine e la sicurezza” dopo alcuni scontri scoppiati nella zona tra miliziani drusi e membri delle locali tribù sunnite. Scrive Domenico Quirico sulla Stampa: «I giannizzeri di Al Joulani con i carri armati erano pronti a marciare su Suwaida per aiutare i beduini. Ma i bombardieri israeliani li hanno ridotti a ferraglia. Israele, che conosce bene la realtà della nuova Siria, non si fida di questo ultimo arrivato nello sconclusionato nuovo Vicino Oriente di Trump. La difesa dei drusi (e la ingiunzione ai siriani di non avvicinarsi al confine di Israele con mezzi militari) è uno splendido motivo per tenere caldo anche il fronte siriano e limare gli arsenali che il Califfato ha ereditato da Assad».
Ieri a Roma c'è stato un incontro tra due donne: Armanda Trentini, la mamma di Alberto, il cooperante italiano sequestrato in Venezuela otto mesi fa. E Paola Regeni, madre di Giulio, ucciso al Cairo a febbraio del 2016. Armanda è venuta a Roma per chiedere alle istituzioni, in primis alla premier Giorgia Meloni, di fare in fretta. Ne scrive Repubblica.
Dopo l’articolo della vedova del dissidente Navalnj, infuria la polemica sul direttore d’orchestra russo Valery Gergiev che dovrebbe dirigere l’orchestra il 26 luglio a Caserta, invitato dalla presidenza della Regione Campania. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha criticato la scelta. Difesa invece da Vincenzo De Luca, che dice: «Cerchiamo di mantenerci nell'ambito delle cose ragionevoli. Coloro che fanno parte del mondo della cultura e dell'arte non hanno nelle loro mani decisioni politiche».
Sono passati 40 anni da uno dei disastri ambientali e delle tragedie peggiori della nostra storia italiana. In Val di Stava, il 19 luglio 1985 accadde un altro Vajont, che provocò 268 vittime. Ne scrive Giampaolo Visetti su Repubblica, ricordando responsabilità mai davvero identificate e colpite nella malagestione di una miniera di fluorite.
La Versione si conclude con una bella intervista di Carlo Melato sulla Verità al fondatore di Umbria Jazz, uno dei festival musicali più interessanti d’Italia. E con le anticipazioni di Alfonso Signorini alla sua Tosca, in scena venerdì a Torre del Lago, al festival Puccini.
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LA FOTO DEL GIORNO
Per una volta l’immagine di oggi è promozionale. È la locandina di uno spettacolo teatrale (reading concerto per voce, quintetto e pianoforte) da non perdere domenica sera alla Casa del Jazz a Roma dal titolo Maddalena sono io. Il testo originale è di Emmanuel Exitu. Interprete è Irene Maiorino, la magnetica Lila de L’Amica Geniale che si è rivelata tra le più talentuose attrici della nuova generazione. Musiche originali di Paolo Vivaldi.
Fonte: www.casadeljazz.com
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Dominano la scena i dubbi del presidente Usa sull’Ucraina. Il Corriere della Sera sintetizza: Trump e Kiev: non sto con nessuno. Per La Repubblica è: Il balletto di Trump sulle armi. Stessa parola usata dal Domani: Il balletto di Trump sull’Ucraina. «Deluso, ma non chiudo a Putin». Sulle tariffe va ancora La Stampa: Contro-dazi, ritirata della Ue. Il Messaggero stavolta è pessimista: La Ue: senza accordo, controdazi dal 6 agosto. Il Quotidiano Nazionale fissa i paletti: Controdazi Ue dal 6 agosto. Giorgetti: il 10% è la soglia. Libero sposa una causa contro Bruxelles: La rivolta anti Ue degli agricoltori. Il Fatto denuncia: Ue: tagli al sociale e tasse per comprare più armi. Sulla stessa linea La Verità: Ursula vuole i nostri soldi. Come fermare il saccheggio. Il Giornale sponsorizza il ministro della Cultura Giuli anti-Mosca: Terremoto cultura. Bufera politica sull’uomo di Putin. Il Sole 24 Ore rassicura sui controlli delle tasse: Fisco, in azienda solo blitz motivati. Gioco di parole del Manifesto per dire che il presidente cinese è ancora in sella, grazie alle performance economiche: Xi Jinpil. Avvenire denuncia, la guerra non è ancora finita ma c’è già: Gaza sotto le ruspe.
ARTICOLI DI MERCOLEDÌ 16 LUGLIO
In un unico pdf tutte le citazioni che meritano: