La Versione di Banfi

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Trump nel mirino

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Sventato nuovo attentato contro Donald Trump. Fermato un uomo. Caso Salvini: i magistrati reagiscono al governo. Il garantismo non c'entra. Oggi Starmer da Meloni. I Pronto soccorso senza pace

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Alessandro Banfi
set 16, 2024
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Dunque Donald Trump è stato di nuovo oggetto di un attentato. La circostanza è inquietante, dopo che in un comizio è sopravvissuto, per pochi centimetri, ad un colpo di fucile a distanza. Secondo l’Fbi il tentativo si sarebbe consumato ai margini del campo da Golf in cui l’ex presidente stava giocando ieri. La persona fermata, che si sarebbe liberata dell’arma prima di essere catturato, sembrerebbe un esaltato militarista, Ryan Wesley Routh, di 58 anni. Routh avrebbe scritto sui social che voleva offrire a Kiev una squadra di mercenari. Nota oggi su Repubblica Paolo Mastrolilli: “Non conosciamo lo stato di salute mentale di Routh e non abbiamo la competenza clinica per commentarlo, ma se sono messaggi autentici e l’autore è davvero il presunto killer, sembra una persona disturbata. Come peraltro anche Thomas Matthew Crooks, l’attentatore di Butler, che su internet aveva cercato terapie per casi gravi di depressione”. Nell’America delle armi libere una competizione elettorale così divisiva e manichea come quella fra Kamala Harris e Donald Trump rischia di avere effetti collaterali devastanti.

In Italia il tema che tiene ancora banco è quello della richiesta di condanna a 6 anni di carcere per Matteo Salvini per aver bloccato lo sbarco della Open Arms. Il capo della Lega ha pubblicato a tempo di record una nuova edizione del suo libro Controvento, aggiungendo nuove pagine di autodifesa sul processo di Palermo. L’anticipazione è già sui giornali di oggi. Stasera lo stesso Salvini sarà in diretta tv da Nicola Porro su Rete4. Questa volta non si tratta dell’eterno scontro tra politica e magistratura. Lo ha scritto con grande precisione stamattina Il Foglio, che è certamente un giornale garantista. Qui l’argomentazione del governo è quella sulla difesa dei confini dall’immigrazione illegale. Ma si tratta di capire se è legittimo per questo fine violare il diritto internazionale. Come scrive Claudio Cerasa, “per una volta, da parte della magistratura, per quanto questa possa essere ideologizzata, non c’è una caccia alle streghe, non c’è disprezzo per il garantismo ma c’è semplicemente il tentativo di far rispettare lo stato di diritto”.

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