Trump si impone nell'Iowa
Una vittoria storica del Tycoon toglie i dubbi: sarà lui a correre per la Casa Bianca. Missili iraniani su Irak e Pakistan, il Qatar tratta. L'ex Ilva verso il commissariamento. Cristiani nel mirino
Causa una brutta influenza oggi c’è un’edizione ridotta della Versione di Banfi. Alla fine di questa introduzione, della Foto del Giorno e dei titoli dei quotidiani, trovate direttamente il link degli articoli scelti in pdf. Come sempre, non tutti gli articoli riportati integralmente saranno citati, ma sono comunque quelli ritenuti i più importanti della giornata. Buona lettura e scusate per il disservizio.
Un doppio attacco missilistico dell’Iran su obiettivi in Iraq e in Pakistan preoccupa gli Stati Uniti. Scrive Daniele Raineri su Repubblica: «Gli esperti notano che la provincia siriana colpita è a milleduecento chilometri di distanza, come Tel Aviv, e il bombardamento sarebbe un segnale di minaccia». Anche se l’Iran ci tiene a far sapere che il lancio di missili non è legato alla guerra di Gaza, di fatto la riguarda. Intanto il Qatar ha annunciato di aver mediato, insieme alla Francia, un accordo tra Israele e Hamas per consentire l'accesso nella Striscia di Gaza, già a partire da oggi, di medicine destinate ai civili dell'enclave e agli israeliani ancora in ostaggio. Al Forum di Davos, il ministro degli Esteri dell’Arabia Saudita Faisal bin Farhan, ha detto che Riad potrebbe riconoscere Israele se si raggiungesse un accordo di pace comprensivo di uno Stato palestinese. Arrivano notizie anche da Tel Aviv. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto di nuovo che la fase più offensiva dell’esercito sta per terminare.
Nuovo intervento oggi del cardinal Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme, su Avvenire. Pizzaballa scrive, in un libro sulla vita di San Francesco d’Assisi, a proposito del suo viaggio in Terra santa: «Sapeva Francesco che probabilmente il Vangelo non avrebbe cambiato le sorti decise dai potenti del suo mondo, ma sarebbe stato comunque un seme gettato nel cuore degli uomini, che poco alla volta, in tempi e modi che non possediamo, avrebbe portato il suo frutto. Perché «il Vangelo è tutto» e «il mondo è nostro, se non ci appesantiamo con i pensieri terreni... È il prezzo da pagare per la felicità». Con questa consapevolezza Francesco è stato capace di varcare confini mentali, prima ancora che religiosi, politici o militari».
A proposito del Forum di Davos, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai leader presenti un sostegno per il suo piano di pace e per evitare un conflitto lungo che favorisca la Russia.
Vittoria a valanga di Donal Trump in Iowa, i rivali Ron DeSantis e Nikki Haley sono stati staccati di ben 30 punti. Scrive Marco Bardazzi sul Foglio: «Trump lascia l’Iowa con una vittoria storica, senza precedenti nei caucus di partito che servono a eleggere i primi delegati e avviare il percorso verso la nomination». Non c’è molto da stupirsi del voto per The Donald. L’America profonda dei non garantiti, dei precari, degli agricoltori, di quelli che non sono laureati e non vivono nelle grandi città, non può che sostenerlo, diffidente com’è diventata dell’establishment. E le cause giudiziarie contro di lui non hanno fatto che rafforzare, anche rispetto a due anni fa, il Tycoon e la sua immagine anti-sistema. Sarà un anno duro per il confronto tra Joe Biden e Donald Trump: sono questi gli sfidanti, con soddisfazione dell’attuale Presidente. Come scrive oggi Massimo Gaggi sul Corriere.
Veniamo alle vicende italiane. Dopo sei ore di confronto, l’assemblea regionale del Veneto si è divisa: 25 voti (ne occorrevano 26) al progetto sostenuto dal governatore Luigi Zaia, che dice: «La legge non “istituiva il fine vita”, ma stabiliva modi e tempi delle risposte ai malati». Nel centro destra e nella stessa Lega è prevalso il no alla riforma.
Ancora fumata nera nel vertice di maggioranza. A cinque giorni dalla scadenza per presentare le candidature per le elezioni regionali i tre leader non hanno raggiunto un accordo. Prima della riunione del Consiglio dei ministri, ieri pomeriggio, si sono visti infatti per circa 20 minuti la premier Giorgia Meloni e i suoi vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Ma non è stato risolto né il nodo della Sardegna, né quello delle altre Regioni in ballo, come la Basilicata.
L’ex Ilva è a un millimetro dall’amministrazione straordinaria. Il governo Meloni, con un decreto, sta preparando infatti gli strumenti per poterla varare. È anche una forma di pressione verso gli indiani di ArcelorMittal mentre sottotraccia si continua a negoziare. Questo pomeriggio si terrà un consiglio di amministrazione di Acciaierie d’Italia. A questo punto l’esito più probabile è il commissariamento con Cassa integrazione per i lavoratori. La nota del Governo parla di «eventuale amministrazione straordinaria», ma cerca di ammorbidire una realtà e una prospettiva molto dure.
Ancora molti gli articoli oggi sul caso della ristoratrice suicida. I Carabinieri non trovano riscontri sul cliente che avrebbe scritto lamentandosi degli altri clienti. C’è da chiedersi: che notizia era la recensione anti-gay e disabili (inventata o reale che fosse)? Se non si ristabiliscono confini e responsabilità, se il giornalismo non si mette ad ignorare i social applicando i suoi criteri professionali e deontologici, la strada del suicidio (questa volta collettivo) è fatalmente segnata. Ne parla padre Antonio Spadaro in una bella intervista con Repubblica.
Secondo il nuovo rapporto di Open Doors relativo al periodo ottobre 2022/settembre 2023, che Avvenire pubblica in apertura di prima pagina, sono 365 milioni i cristiani perseguitati nel mondo, la cifra più alta degli ultimi 31 anni. Le nazioni più “calde” salgono da 11 a 13, in cima alla lista Nord Corea, Somalia e Libia ed Eritrea poi Yemen e Nigeria, al sesto posto con 4.118 assassinati. L’Iran è sceso al nono posto, non, però, a causa di cambiamenti positivi all’interno bensì per il peggioramento dello scenario degli Stati che lo precedono. Un caso peculiare è quello del Nicaragua: la campagna d’odio di Daniel Ortega ha fatto schizzare il Paese dalla 50esima alla 30esima posizione.
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LA FOTO DEL GIORNO
Questa immagine ritrae Donald Trump lunedì a Des Moines, nell’Iowa, sul palco della festa per la vittoria delle primarie repubblicane. Al primo appuntamento elettorale ha spazzato via i suoi concorrenti interni.
Foto Doug Mills per Il New York Times
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Il Corriere della Sera tematizza la bocciatura in Veneto: Zaia bloccato sul fine vita. Per il Quotidiano Nazionale è stata decisiva l’avversione alla riforma nel centro destra: Fine vita, Zaia fermato dal fuoco amico. E infatti Il Giornale rivendica: La destra blocca il suicidio assistito. Repubblica riflette sulla vittoria a valanga dell’ex presidente in Iowa: Trump scuote l'America. Il Manifesto riesuma un termine “fanfaniano” e su foto di Trump commenta: Rieccolo. La Stampa resta sul Medio Oriente: Gaza, l'Iran sfida gli Stati Uniti. Avvenire pubblica un rapporto sui cristiani perseguitati: La fede nel mirino. Il Fatto sottolinea il mancato accordo nella maggioranza: Meloni e Salvini litigano pure sulla data del voto. Il Domani: “Troppe scappatoie sulle pensioni”. Allarme per le riforme del governo. Mentre Il Sole 24 Ore analizza i lavoratori autonomi: Partite Iva, per quelle bocciate dal fisco il reddito medio dichiarato è 23250 euro. Il Messaggero annuncia: Ilva, decreto per il commissario. Libero attacca ancora Selvaggia Lucarelli, accomunandola a Chiara Ferragni: Ballando fra i pm. La Verità propone un grande classico, colpire l’ex ministro della Salute: L'eredità avvelenata di Speranza: piano gender per i bimbi a scuola.
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