Trump: SuperDazi all’Europa
30 per cento di tariffe nella lettera di Trump, condita di minacce. Nervi saldi e voglia di reazione della Ue. Domattina i mercati. Su Gaza il Nyt accusa Bibi. Su Putin svolta Usa?Morto Goffredo Fofi
L’egocentrismo di Donald Trump è da tempo diventato ormai uno dei fattori fondamentali della geopolitica attuale. E dunque la domanda che domattina dominerà l’apertura dei mercati (per la verità quelli europei erano già molto depressi venerdì) potrebbe essere formulata così: questo ennesimo ultimatum di The Donald sui dazi all’Europa, “30 per cento e se reagite aumento”, è un inizio della trattativa finale o un vero prendere o lasciare? Insomma, come i peggiori piazzisti di una volta, fa solo finta di stracciare il contratto o fa sul serio? Volgarizzando e semplificando, le prime reazioni europee alla lettera scritta dal Presidente Usa (e riprodotta sui social, con quella firma in pennarello nero che meriterebbe un trattato di grafologia) dividono i leader proprio nella valutazione sul che fare. Il presidente francese Emmanuel Macron, ad esempio, vorrebbe già partire con le contromisure studiate e così colpire le aziende americane nel nostro continente. Friedrich Merz pare sulla stessa linea. Diversa la posizione di Ursula von der Leyen. Secondo Beda Romano che ne scrive oggi sul Sole 24 Ore «Nella notte tra lunedì e martedì verrà a scadere la sospensione delle contro-misure europee in risposta alle tariffe americane su acciaio e alluminio. L’azione di rappresaglia fu congelata in primavera per venire incontro agli americani e tentare di facilitare una qualche intesa con Washington. Secondo le informazioni raccolte a Bruxelles, la Commissione europea dovrebbe proporre di allungare il periodo di sospensione delle contromisure, almeno fino al 1° di agosto, sempre nel tentativo di trovare una qualche forma di accomodamento con gli Stati Uniti. Le misure hanno un valore di circa 21 miliardi di euro. In un tweet su X, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa ha assicurato ieri che l’Unione europea “resta ferma, unita e pronta a proteggere i propri interessi”».
Anche Giorgia Meloni invita alla calma e ai nervi saldi. Dice alla Stampa Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia: «Dall'inizio della sua amministrazione, Donald Trump è stato incostante. Ha sempre fatto tira e molla: ora sì, ora no. Non c'è alcun principio economico alla base di quello che fa. È semplicemente un bullo che usa l'unico strumento di potere che pensa di avere. Se fosse più facile usare il potere militare, probabilmente lo farebbe. Ma ora ha in mano il potere economico». Su Repubblica parla di bullismo anche un altro premio Nobel per l’economia, Robert Engle, intervistato da Eugenio Occorsio.
Sullo stesso giornale di sabato, Simona Siri ha preso le mosse dall’incredibile immagine del SuperTrump, rilanciata dai social del Presidente (vedi Foto del Giorno), per sostenere: «Rimane da pensare che l’unica kryptonite di Trump sia Trump stesso. Che il mondo che si è creato attorno sia il suo peggior nemico. Che il popolo di seguaci del suo culto siano l’unica falla nel suo superpotere».
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