Uniti per la pace
Importante frase di Kirill nell'incontro con Zuppi a Mosca. Lotta ai vertici del Cremlino. Krajewski in Ucraina. Meloni diventa europeista, decisione sui migranti. La Francia brucia fra i disordini
Il sogno delle Chiese unite e la speranza che questa unità porti la pace. Resta questo dell’incontro avvenuto ieri a Mosca fra il cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill. Un incontro avvenuto in un clima difficile, sullo sfondo c’è stata una grande freddezza del Cremlino, ribadita ieri dal portavoce Dmitrij Peskov. Ma la frase di Kirill è un passo avanti. Ha detto: «È importante che tutte le forze del mondo si uniscano per prevenire un grande conflitto armato. Le Chiese possono lavorare insieme per servire la causa della pace e della giustizia». Avvenuta in contemporanea con la missione di Zuppi in Russia, stamattina Avvenire, nel silenzio del resto della stampa, racconta la missione in Ucraina di un altro cardinale, Konrad Krajewski. L’elemosiniere del Papa ha nuovamente portato un tangibile segno della carità e della vicinanza di Francesco al popolo ucraino “che è ogni giorno nel mio cuore” (Angelus di ieri). Zuppi rientrerà in serata in Italia, solo il tempo potrà dire quanto la sua visita sia stata efficace.
Le cronache della guerra ci raccontano dei misteri e della lotta interna ai vertici militari russi. Non è chiaro ancora che cosa davvero accadrà nei rapporti di forza tra le varie fazioni. C’è un mistero su Evgenij Prigozhin e sul futuro della Wagner, non solo in Ucraina (i mercenari si sono ritirati da quel fronte) ma soprattutto in Siria e in tutta l’Africa. C’è un mistero sul destino del generale Sergej Surovikin. C’è un mistero su chi davvero ora condurrà l’esercito russo. E ci sono dubbi su un Vladimir Putin “indebolito” che ha voluto mostrare al mondo la sua popolarità, attraverso un bagno di folla in Daghestan.
Se volete continuare a leggere, potete iscrivervi subito e SE NON SIETE GIÀ ABBONATI, cliccate su questo pulsante verde: