Vance, nemico dei neocon
La designazione di Trump per il suo vice è un evento politico. Biden vuole accelerare. Metsola eletta a valanga. Ursula prova a fare lo stesso domani. A Venezia nei guai Brugnaro. Vergogna a Tunisi
Donald Trump seduce il pubblico della Convention repubblicana di Milwaukee. Domani dovrebbe prendere la parola nel discorso che ha annunciato di aver scritto ex novo dopo il tentativo di omicidio di cui è stato oggetto a Butler, fallito per pochi millimetri. La sua decisione di nominare James David Vance come suo vice nel caso di un ritorno alla Casa Bianca è sicuramente il fatto politico più importante degli ultimi giorni. Probabilmente la mossa era stata studiata prima dell’attentato, dopo gli spari ha ancora più peso. Perché? Perché Vance non è solo un nome nel ticket: è una personalità con un itinerario politico culturale tanto inaspettato quanto interessante. È l’erede designato di quello che Trump è stato in politica finora. La Versione ha scelto stamattina due articoli del Foglio su di lui, la cui lettura incrociata dimostra quanto detto. Marco Bardazzi racconta il suo tragitto da brillante laureato a Yale, per cui Trump era “Hitler”, fino all’approdo alla cultura post-liberale e alla conversione trumpiana (e alla fede cattolica). Luciano Capone ne descrive la visione dell’economia, contro il liberismo reaganiano e quello neo-con che hanno dominato in altre fasi la destra Usa e scrive: “La politica economica di Vance è molto più simile a quella del New Deal di Franklin Delano Roosevelt, ma con una curvatura conservatrice sui temi etici. Destra sociale, si direbbe da noi”. Vengono in mente i “Red Tories” di qualche anno fa. Ci sarà tempo per studiare e capire che cosa potrebbe significare tutto questo per gli Usa e per il mondo.
Intanto Joe Biden ha reagito con grande attivismo alle polemiche sull’attentato. Prima ha dato un’intervista alla tv NBC in cui ha ammesso “l’errore” di aver incitato i cittadini americani, prima della sparatoria, a mettere Donald Trump “nel mirino”. Ed è tornato a condannare la violenza e l’odio in politica. Poi ieri sera in un comizio ha dato l’impressione di voler accelerare e chiudere la partita che riguarda la sua stessa nomination. Biden sa benissimo che anche nel campo dei democratici l’attentato a Trump ha provocato uno choc e un cambiamento di clima che lui stesso può sfruttare, facendo dimenticare la polemica sui suoi tentennamenti e inciampi al primo dibattito televisivo.
Valanga di voti ieri per Roberta Metsola, popolare di Malta con ascendenze italiane, riconfermata presidente nella prima seduta dell’Europarlamento di Strasburgo. Ha ottenuto 562 voti su 699, un plebiscito. Non l’hanno votata solo gli europarlamentari della sinistra estrema, fra cui gli italiani 5 Stelle e Verdi Sinistra. I più ottimisti sperano che il successone della popolare sia di buon auspicio anche per Ursula Von der Leyen, che ha di fronte le ultime 24 frenetiche ore di trattativa prima del voto che la riguarda come Commissaria. Ieri l’incontro con i Conservatori dell’Ecr non è andato benissimo, ma le trattative con Giorgia Meloni sono serrate e la possibilità di un’astensione ufficiale domani degli europarlamentari di Fratelli d’Italia (con aiuto sottobanco) è concreta.
Domani sarà un giorno importante anche per il primo voto nella nuova Assemblea Nazionale francese. Secondo le indiscrezioni dell’ultima ora ci sarebbe un accordo sulle cariche da eleggere subito, accordo che potrebbe configurare una possibile nuova maggioranza di governo. Intanto il presidente francese Emmanuel Macron ha accettato le dimissioni di Gabriel Attal: vedremo se e quando ci sarà un nuovo governo.
In Italia nuova inchiesta giudiziaria su un’amministrazione locale. Le vecchie Repubbliche marinare non portano bene perché dopo Genova (il governatore della Liguria Giovanni Toti è ancora ai domiciliari), ieri è finito sotto indagine per corruzione il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Per lo stesso reato sono finiti in carcere il suo assessore alla mobilità Renato Boraso e l’imprenditore Fabrizio Ormenese.
Sul tema migranti Il Manifesto pubblica oggi un reportage europeo, molto documentato, sul comportamento della Garde Nationale della Tunisia quando vengono intercettati barchini di migranti in partenza dalla costa. A Ventimiglia la Caritas si è occupata delle ragazze etiopi prese a cinghiate dal camionista del Tir che le ha sorprese.
La Versione si conclude oggi con la segnalazione di due libri: Marta Allevato racconta la Russia di Putin. Carlo Rovelli si dedica al controverso caso del fisico tedesco Werner Heisenberg, che di fatto frenò le sperimentazioni atomiche di Hitler. Caso storico che contiene una lezione per l’oggi.
Oggi La Versione di Banfi, come sempre di mercoledì, è APERTA A TUTTI GLI ABBONATI. Per chi voglia leggere la Versione integralmente ogni mattina può abbonarsi anche subito cliccando qui:
CONSIGLIO PER L’ASCOLTO
Quarto ed ultimo episodio da non perdere della nuova serie podcast di Oasis realizzata da WIP Italia grazie al sostegno della Fondazione Cariplo: “Avamposti di amicizia. Prove di incontro tra cristiani e musulmani”. Tra i vicoli della medina di Meknes, una piccolissima comunità di frati francescani è da tempo al servizio di una comunità quasi esclusivamente musulmana, in particolare attraverso le attività del Centro Sant’Antonio. Qui, grazie a 40 volontari marocchini, più di 1.700 ragazzi della medina hanno la possibilità di ricevere una formazione linguistica e informatica e di frequentare una biblioteca. E ancora più invisibile è l’esperienza di due suore, francescane anche loro, che fino a qualche anno fa abitavano in un villaggio berbero, sotto una tenda fatta di pelli di animali e in una casa di fango. Hanno lasciato poche tracce materiali, ma un ricordo indelebile nelle persone con cui hanno condiviso la vita. Sono solo alcune istantanee di una Chiesa umile e discreta, impegnata a gettare semi che lentamente danno i loro frutti.
Clicca per ascoltare la quarta puntata su Spreaker, Spotify, Amazon Music e Apple Podcasts. Ecco la copertina da cercare nel web.
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
La prima seduta dell’Europarlamento a Strasburgo domina le prime pagine. Il Corriere della Sera è orientato sul voto di domani: Von der Leyen, si tratta a oltranza. Anche la Repubblica annuncia: Ursula apre a FdI. La Stampa è più prudente: Meloni-Ursula, trattativa finale. Titolo quasi sportivo del Manifesto: Metsola fa il bis, Ursula insegue. Avvenire commenta: Prove di Europa. Il Quotidiano Nazionale sottolinea l’ampia maggioranza: Metsola unisce l’Europarlamento. Il Messaggero interpreta: Nomine Ue, segnale a Meloni. Si focalizzano sull’inchiesta di Venezia Il Fatto: Brugnaro&C., affari e mazzette in gondola. E il Domani soddisfatto delle sue anticipazioni: Arresti e affari, è il sistema Venezia. Quando Brugnaro attaccava Domani. La Verità festeggia la sentenza a metà contro il prof anti Covid: Galli spennato: condanna per falso. Libero attacca i neo deputati di Strasburgo: Tutti i redditi di Salis e degli euro-onorevoli. Mentre Il Giornale ironizza: Il Pd ora chiede il condono Meloni. Il Sole 24 Ore annuncia che anche la maggiorazione di cubatura sarà sanata: Salva casa, sanatoria più estesa.
TUTTI I REPUBBLICANI SI STRINGONO A RE DONALD
Donald Trump dopo l’attentato diventa il re della Convention di Milwaukee. È arrivato ieri nella tribuna d’onore alle 9 di sera, come la notte prima, quando con la benda sull’orecchio era apparso per la prima volta dopo l’attentato e la folla lo aveva accolto al grido: «Fight! Fight! Fight!». Si è di nuovo seduto vicino a James Davide Vance designato suo vice, vera mossa politica delle ultime ore. Viviana Mazza per il Corriere.
CHI È VANCE, VICE ED EREDE POLITICO DI TRUMP
Chi è veramente il 39enne che Trump ha scelto come vice nel ticket, ma soprattutto di fatto come erede del suo patrimonio politico? Marco Bardazzi traccia un ritratto interessante di J. D. Vance: autore di un best seller sull’America profonda, già blandito e apprezzato dai liberal americani (definì Trump “Hitler”). Poi convertitosi al cattolicesimo e alla cultura conservatrice “post-liberale”.
REAGAN ADDIO, ECCO LA DESTRA SOCIALE
L’analisi di Luciano Capone sul Foglio spiega in modo documentato la linea politico economica del delfino di Donald Trump. Scrive: “La politica economica di Vance è molto più simile a quella del New Deal di Franklin Delano Roosevelt, ma con una curvatura conservatrice sui temi etici. Destra sociale, si direbbe da noi”.
JOE BIDEN AMMETTE L’ERRORE E ACCELERA
Nel campo democratico Joe Biden è molto attivo. Ha dato un’intervista tv alla NBC in cui ha ammesso di aver commesso “un errore” quando ha detto, prima dell’attentato di Butler, che bisognava mettere Trump “nel mirino”. Ieri sera in un comizio ha dato però l’impressione di voler affrettare i tempi e chiudere in anticipo la sua nomination. Per stroncare l’opposizione interna di chi gli chiede il ritiro. Francesco Semprini sulla Stampa.
VALANGA METSOLA: RIELETTA CON 562 VOTI
Prima seduta dell’Europarlamento di Strasburgo: valanga di voti per Roberta Metsola, maltese del Partito popolare, con ascendenze italiane, che ha ottenuto 562 voti su 699. I più ottimisti sperano sia una buona premesse per il voto di domani sulla commissaria Ursula von der Leyen. L’articolo è di Beda Romano per Il Sole 24 Ore.
VON DER LEYEN VEDE I CONSERVATORI: SI TRATTA FINO ALL’ULTIMO
Incontro di Ursula Von der Leyen col gruppo dei Conservatori, l’Ecr. La presidente non ha fatto passi indietro sul Green deal anche se dovrà essere «pragmatico» e «tecnologicamente neutro» e ha promesso la «semplificazione burocratica» con un vicepresidente incaricato di coordinarla. Per il Corriere Francesca Basso
MELONI VERSO L’APPOGGIO DI FATTO
Retroscena di Giacomo Salvini per Il Fatto: a Palazzo Chigi Giorgia Meloni sembra possibilista sull’idea di sostenere Ursula von der Leyen. Magari non apertamente con un “sì” convinto in aula, ma con un’astensione ufficiale dietro cui si potrebbero celare dei voti sottobanco.
LA FRANCIA ORA È SENZA GOVERNO
Domani sarà una giornata decisiva per un altro voto: quello dell’Assemblea Nazionale francese, che intanto deve eleggere il presidente. Voci di un accordo che potrebbe prefigurare il nuovo esecutivo. Emmanuel Macron ha accettato le dimissioni di Gabriel Attal e lavora per un nuovo primo ministro. Danilo Ceccarelli per La Stampa.
LETTERA DI ORBAN ALLE UE SUL PIANO TRUMP
Antonella Scott per Il Sole 24 Ore ricostruisce la missiva che il presidente ungherese Viktor Orban ha spedito al presidente del Consiglio di Europa Charles Michel. In cui anticipa la linea di Donald Trump sull’Ucraina.
SI RIAPRE UN DIALOGO A DISTANZA MOSCA-KIEV?
Spiragli per l’Ucraina: il Cremlino è possibilista sul dialogo. Dietro le quinte, l’attentato di Butler ha accelerato il processo di dialogo dopo l’apertura di Volodymyr Zelensky. L’articolo è di Nello Scavo per Avvenire.
GAZA E UCRAINA, L’OCCIDENTE PAGHERÀ IL DOPPIO STANDARD
Michela A.G. Iaccarino sul Fatto intervista la reporter di guerra Janine De Giovanni, oggi a capo del The Reckoning Project. Dice: “C’è una mancanza di volontà ad aiutare i palestinesi, non si possono punire, ammazzare e bombardare i civili, per l’atto crudele compiuto da Hamas”.
INCHIESTA SU VENEZIA: INDAGATO BRUGNARO
Veniamo alle vicende italiane. Dopo quella sulla Regione Liguria, nuova bufera giudiziaria questa volta sul Comune di Venezia. Indagato per corruzione il sindaco Luigi Brugnaro. Per lo stesso reato sono finiti in carcere il suo assessore alla mobilità Renato Boraso e l’imprenditore Fabrizio Ormenese. La cronaca è di Andrea Pasqualetto e Gloria Bertasi per il Corriere.
GALLI CONDANNATO PER UN CONCORSO
Sentenza a metà per lo scienziato anti-Covid. È stato assolto dalla turbativa d’asta ma condannato per falso ideologico, lo scienziato Massimo Galli, ex primario dell’ospedale milanese Sacco. La cronaca è di Luigi Ferrarella per il Corriere.
IL TRANELLO “RIVOLTA” NELLE CARCERI
Pur di non affrontare la vera emergenza del sovraffollamento, si criminalizzano le proteste dei detenuti nelle carceri italiane. Il commento è di Stefano Anastasia per il Manifesto.
MIGRANTI 1, LE RAGAZZE PRESE A CINGHIATE
Si erano rivolte alla Caritas di Ventimiglia le ragazze etiopi prese a cinghiate da un camionista bulgaro. «Dopo un calo sono in aumento gli arrivi dal Sud». Nuovo sbarco a Santa Maria di Leuca. Antonio Maria Mira.
MIGRANTI 2, REPORTAGE CHOC DALLA TUNISIA
Lungo e dettagliato resoconto di che cosa avviene ai migranti che fuggono dalla Tunisia, quando vengono intercettati dalla Garde Nationale. Ecco come il regime di Said agisce su mandato dell’Europa. L’articolo per il Manifesto è stato realizzato con il supporto di «Journalismfund Europe».
LA RUSSIA DI PUTIN SECONDO MARTA ALLEVATO
Laura Badaracchi su Avvenire recensisce un libro di Marta Allevato, autorevole giornalista italiana per anni a Mosca, sulla svolta impressa da Vladimir Putin alla Russia degli ultimi anni.
LA BOMBA DI HEISENBERG E LA LEZIONE DI OGGI
Il fisico Carlo Rovelli racconta sul Corriere il libro intitolato La guerra di Heisenberg, che ruota intorno alla figura di Werner Heisenberg, lo scopritore della meccanica quantistica, su cui il governo tedesco aveva puntato per sviluppare la bomba atomica. Heisenberg di fatto frenò il progetto, impedendo che Hitler avesse l’arma letale.