Vigilia di guerra
Israele reagirà ma non sa ancora come. Usa ed Europa temono un eccesso di reazione. "La Giordania non sarà campo di battaglia". Scontri in Sapienza. Draghi presenta le idee sulla Ue. Meloni a Tunisi
La risposta di Israele ci sarà ma c’è ancora incertezza e divisioni all’interno dello stesso governo israeliano sulla scelta da compiere. Il cosiddetto gabinetto di guerra si è riunito ieri nuovamente e tornerà a farlo oggi. L’Iran ha annunciato che se Israele colpirà, la risposta sarà data da armi devastanti «mai usate prima», che agiranno in pochi secondi. Gli americani si aspettano «un’operazione limitata» delle forze armate israeliane, magari con attacchi mirati ai siti nucleari, come scrive oggi il Corriere, oppure anche solo all’estero, come contro le basi in Siria delle milizie sciite armate da Teheran. Quanto al fronte arabo, che è stato alleato di Tel Aviv durante l’attacco di domenica, sono i giordani a parlare per tutti: «Non accetteremo di diventare il campo di battaglia tra le due potenze». Fra l’altro la settimana prossima inizia Pesach, la Pasqua ebraica: quindi o ci sarà un’azione prima di domenica oppure l’attesa potrebbe prolungarsi per almeno dieci giorni.
Proseguono intanto le violenze da parte dei coloni israeliani contro i villaggi palestinesi in Cisgiordania, sotto la supervisione dei soldati israeliani. L'Onu, riferisce oggi il Guardian, ha intimato all'esercito israeliano di smettere di sostenere gli attacchi dei coloni nei territori occupati. Il Manifesto tiene il conto aggiornato delle vittime palestinesi: 33 mila 483.
Nei commenti di stamane Danilo Taino sul Corriere e Riccardo Redaelli su Avvenire esprimono lo stesso timore: che una reazione militare eccessiva di Israele provochi conseguenze imprevedibili. Come ha detto il capo della diplomazia Ue Josep Borrell: “Siamo sull’orlo dell’abisso”.
Nel vertice a Pechino fra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente Xi Jinping, la Cina ha chiesto di riaprire il dialogo diplomatico per arrivare ad una soluzione negoziale della guerra in Ucraina. È il nuovo tentativo di Pechino per aprire una nuova fase oppure si tratta solo di propaganda? Si capirà nelle prossime settimane.
Scontri all’Università La Sapienza fra alcuni studenti pro Gaza e la Polizia, con incidenti e due arresti. Fra gli assalitori del Rettorato alcuni professionisti delle agitazioni violente di piazza, già conosciuti dalle forze dell’ordine. L’obiettivo questa volta era la Rettrice dell’Università, che non ha voluto dare l’adesione della Sapienza al boicottaggio di Israele. La premier Meloni ha duramente condannato le violenze.
A proposito della premier: prima di raggiungere i partner europei per un consiglio Ue straordinario a Bruxelles, Giorgia Meloni sarà oggi di nuovo in Tunisia. È il quarto viaggio in dieci mesi e anche oggi al centro dei colloqui con Kais Saied ci sarà la questione migranti.
Mario Draghi ieri ha pronunciato un discorso cui la stampa italiana oggi dà molto risalto. È stata la prima occasione in cui l’ex premier italiano ha affrontato il tema della competizione dell’Unione Europea. Tema che gli è stato assegnato da Ursula von der Leyen. Draghi ha detto fra l’altro che per costruire un’Europa che sia in grado di competere nel mondo «di oggi e di domani» è ora di mutare paradigma e preparare l’economia dell’Unione a un «cambiamento radicale».
Interessante iniziativa presentata ieri al Cnel per il reinserimento dei detenuti nella vita civile. Il piano Nordio-Brunetta si chiama “recidiva zero” e punta a riportare nel mondo del lavoro chi ha scontato la pena in carcere.
La Versione si conclude segnalando l’apertura sabato della Biennale Arte a Venezia (vedi Foto del Giorno). Dall’anteprima offerta ieri alla stampa emerge un interessante appuntamento con tutti i colori di quel Sud del mondo, che solitamente è lontano dal nostro immaginario. Per decisione delle tre artiste curatrici il padiglione di Israele non aprirà «fino al cessate il fuoco e al raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi».
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LA FOTO DEL GIORNO
L’immagine ritrae il carcere femminile della Giudecca a Venezia. Sabato apre la Biennale d’arte e qui è ambientato il padiglione della Santa Sede.
Foto: Fabio Cremascoli per Vatican News
Vediamo i titoli sui giornali di oggi.
LE PRIME PAGINE
Il discorso di Mario Draghi sull’Europa e la crisi mediorientale sono in primo piano. Il Corriere della Sera sottolinea la: Spinta per le sanzioni all’Iran. Il Domani punta sulla sfida dei due Paesi: Israele e i dubbi sulla rappresaglia. L’Iran: «Useremo un’arma mai vista». Il Messaggero intervista il Ministro della Difesa: Crosetto: più impegno all’Onu. Libero si occupa degli scontri di piazza: Asini della Sapienza. Così come, ma sul fronte politico editoriale opposto, il Manifesto: A passo di carica. Sull’ex premier e sul suo discorso programmatico all’Europa puntano quasi tutti gli altri, a cominciare dalla Repubblica: L’Europa secondo Draghi. Per proseguire con La Stampa: Draghi scende in campo «L’Europa va cambiata». Avvenire sintetizza: L’America vola, l’Ue no. Draghi: tutto da rifare. Il Giornale è prudente e oggettivo: Draghi torna in campo. Il Quotidiano Nazionale usa un termine caro a Giorgia Meloni: Draghi: «L’Europa ritrovi l’orgoglio». Il Fatto batte sulla questione morale in salsa grillina: Prima prendono i voti, poi liberano i criminali. La Verità amplifica un’inchiesta della GdF a Bibbiano: Escort per ufficiali in cambio d’appalti. Mentre Il Sole 24 Ore torna sulla piaga del 110 per cento: Bonus edilizi, frodi a tutto campo. Arriva lo stop agli sconti automatici.
IN ATTESA DELLA RAPPRESAGLIA
La rappresaglia di Israele ci sarà ma il governo è diviso su come agire. Intanto Teheran ha annunciato che se Tel Aviv colpirà, la risposta sarà data da armi devastanti «mai usate prima», che agiranno in pochi secondi. I Paesi arabi, che hanno fiancheggiato Israele nella difesa prendono le distanze. Dicono i giordani: «Non accetteremo di diventare campo di battaglia tra le due potenze». Gli americani si aspettano da Tel Aviv «un’operazione limitata». Davide Frattini per il Corriere della Sera.
“RESTARE ALL’INFERNO O SCEGLIERNE UN ALTRO?”
Diario da Gaza di Sami al-Ajrami per Repubblica. Scrive: «Il dilemma è se stare in questo inferno o in un altro dove non c’è la guerra ma non avremmo di che vivere. Ora a Rafah la situazione è più tranquilla, anche se lo spettro dell’invasione è spaventoso».
BORRELL: “SIAMO SULL’ORLO DELL’ABISSO”
C’è grande preoccupazione nel messaggio del capo della diplomazia europea Josep Borrell, diffuso al termine del Consiglio degli Esteri straordinario Ue, che è stato ieri in video conferenza. Ha detto: «Non abbiamo bisogno di una nuova guerra, non ne ha bisogno l’intera regione, né la gente di Gaza». Francesca Basso per il Corriere della Sera.
“LA GIORDANIA NON SARÀ UN CAMPO DI BATTAGLIA”
Marta Serafini ha intervistato per il Corriere della Sera il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi. Che lancia un messaggio chiaro: «La Giordania non sarà un campo di battaglia per questo o quello». L’alleanza difensiva con Israele cessa in caso di nuovo attacco.
I “DUE CANI PAZZI”
Riccardo Redaelli nell’editoriale di Avvenire ricorda una vecchia espressione di Moshe Dayan per spiegare come sia Israele che l’Iran dovrebbero mostrare denti e muscoli al nemico ma “stando a distanza di sicurezza”.
I TIMORI DI UNA RISPOSTA ECCESSIVA
Danilo Taino nell’editoriale sul Corriere condivide i timori di una risposta eccessiva di Israele. «Israele stava perdendo la guerra di Gaza e ora ha ripreso in mano l’iniziativa ed è tornata a raccogliere solidarietà internazionale. È questa la ragione per la quale Benjamin Netanyahu e il suo governo dovrebbero evitare una risposta eccessiva al lancio di missili e droni che ha colpito il Paese».
“NON UNITE LE DUE GUERRE”
I rivali di Europa e Usa vogliono congiungere le guerre in Ucraina e in Medio Oriente per dimostrare che l’Occidente è la causa di tutti i mali. Accettare questo racconto è miope. Mario Giro per il Domani.
GAZA, BILANCIO AGGIORNATO: 33 MILA 843 VITTIME
Rafah resta la possibile annunciata vittima sacrificale, mentre ieri un raid israeliano su moschea e parco giochi ha fatto altre vittime. A Gaza il bilancio degli uccisi in 193 giorni sale a 33 mila 843. Se ne stimano almeno 10 mila sotto le macerie o nelle fosse comuni. Chiara Cruciati per il manifesto
GLI SCONTRI ALLA SAPIENZA
All’Università La Sapienza di Roma, la protesta di alcuni studenti provoca violenti scontri con gli agenti: due arresti. Le tensioni sono nate dopo il no della rettrice dell’ateneo al boicottaggio di Israele. La ministra Bernini: atti vergognosi. Rinaldo Frignani per il Corriere.
XI CHIEDE A SCHOLZ DI TORNARE ALLA DIPLOMAZIA
La visita del cancelliere tedesco Olaf Scholz in Cina. Il presidente cinese Xi Jinping, accogliendolo, ha chiesto che si ripristino le condizioni per il lavoro diplomatico. È uno spiraglio per la martoriata Ucraina? Dopo i dodici punti presentati nel febbraio del 2023, la Cina torna a parlare di negoziati. Luca Miele per Avvenire.
L’EUROPA SECONDO DRAGHI
In un discorso programmatico Mario Draghi parla per la prima volta del lavoro sulla competitività europea, che sta realizzando su richiesta di Ursula von der Leyen. E dice: per costruire un’Europa che sia in grado di competere nel mondo «di oggi e di domani» è ora di mutare paradigma e preparare l’economia dell’Unione a un «cambiamento radicale». Per il Corriere Monica Guerzoni.
CROLLANO I LISTINI EUROPEI
Intanto le Borse europee, condizionate dal possibile conflitto e dall’allontanarsi dei tagli dei tassi d’interesse Usa, cedono pesantemente. Milano -1,65%. Il presidente della Fed avverte: «Se l’inflazione rimarrà alta, tassi ai livelli attuali per il tempo necessario». Maximilian Cellino per Il Sole 24 Ore
MIGRANTI, MELONI OGGI IN TUNISIA
Nuovo viaggio, il quarto in dieci mesi, di Giorgia Meloni in Tunisia, dove incontrerà Kais Saied. Si parlerà di come rilanciare il piano Mattei ma soprattutto di flussi migratori. Marina Della Croce per il Manifesto.
CANFORA RINVIATO A GIUDIZIO
Luciano Canfora, storico e ideologo di sinistra, sarà processato per aver diffamato la premier Giorgia Meloni. La prima udienza è fissata a Bari il 7 ottobre. La difesa ha già annunciato che convocherà in aula come teste la Meloni. Annarita Di Giorgio per il Giornale.
239 DUBBI AMBIENTALI SUL PONTE DI MESSINA
La Commissione Via-Vas dell’Ambiente, incaricata di esaminare il progetto del Ponte di Messina, ha presentato diverse richieste d’integrazioni. Il Ministro Pichetto Fratin spiega: è un atto tipico. Le opposizioni vanno all’attacco. Flavia Landolfi per Il Sole 24 Ore.
MIRAFIORI, NUOVI TAGLI
Nei primi tre mesi del 2024 la produzione a Mirafiori si è dimezzata. I circa 2.800 operai hanno lavorato per Stellantis a giorni alterni sulle due linee rimaste: Maserati e 500 elettrica. L’Ad Carlos Tavares avrà uno stipendio di 36 milioni di euro. Tobia De Stefano su La Verità.
LA TESSERA DELLA DISCORDIA
Il Pd ha dedicato la nuova tessera del partito a Enrico Berlinguer, a quarant’anni dalla sua morte. Ci rappresenta davvero tutti, si chiedono i cattolici democratici? C’è chi commenta: «Figura straordinaria, sia chiaro, ma è stato l’ultimo grande leader del Partito comunista». Concetto Vecchio per Repubblica.
PIANO NORDIO-BRUNETTA “RECIDIVA ZERO”
Carceri. C’è un piano Nordio-Brunetta per il reinserimento dei detenuti, presentato ieri al Cnel: «Così i recidivi passeranno al 2%». Le parti sociali in campo faranno la differenza. Per il Corriere Virginia Piccolillo.
I PRO-VITA: NON ENTREREMO NEI CONSULTORI
La polemica sull'aborto. L’associazione ProVita assicura: non entreremo nei consultori. Sì alla fiducia sul dl Pnrr con l’emendamento Malagola. Il Pd chiama alla «mobilitazione». La cronaca è da Avvenire.
PAGNONCELLI E IL CAMMINO SINODALE
Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia, è nella Presidenza del Comitato nazionale del Sinodo e dice: «Serve coerenza fra messaggio e testimonianza di vita. Gli interlocutori? Non sono un tutto indistinto». Lorenzo Rosoli per Avvenire
CIÒ CHE MANCA AL PENSIERO CRISTIANO
Il filosofo Massimo Borghesi è intervenuto sull’Osservatore Romano a proposito del dibattito sulla scarsa incidenza dei cattolici di oggi nella cultura.
BIENNALE, TUTTI I COLORI DEL SUD DEL MONDO
Sabato apre la Biennale di Arte a Venezia. Le voci e i colori del Sud del pianeta e un paradigma culturale comune da decostruire: quello dell’Occidente bianco e colonialista. Pierluigi Panza per il Corriere.