"Aboliamo la guerra dentro di noi"
Zuppi rilancia l'idea dell'amicizia come antidoto all'odio. Il Papa parla ai giovani russi e li invita a costruire la pace. Migranti, la Caritas chiede un tavolo. Meloni dialoga con Francia e Spagna
L’amicizia come antidoto all’odio. «Aboliamo la guerra e le armi dentro di noi e tra di noi. Siamo operatori di pace, che la pace la regalano a tutti». Il cardinal Matteo Zuppi parla ai giovani di Padova della Comunità di sant’Egidio e parla di pace e amicizia. Pare quasi ricalcare alcuni passaggi del discorso di Sergio Mattarella al Meeting di Rimini (trovate tutto qui nell’edizione speciale di ieri). Le cronache belliche ci dicono che le strategie dei potenti manovrano nell’incertezza e nei fallimenti, a Mosca come a Kiev. E tuttavia sembra davvero che si stia aprendo una “finestra”, come aveva detto nei giorni scorsi Romano Prodi, per iniziare un dialogo. La missione voluta dal Papa è preziosa in questa fase, anche se è tutta centrata sugli sforzi umanitari. Papa Francesco ha parlato direttamente ai giovani russi in un’occasione straordinaria di dialogo, via streaming: una sorta di replica della Gmg in terra russa, organizzata a San Pietroburgo. I giovani russi sono stati invitati a «essere costruttori di ponti tra le generazioni» e «artigiani di pace in mezzo a tanti conflitti, in mezzo a tante polarizzazioni che ci sono da tutte le parti, che affliggono il nostro mondo». «Vi invito – ha ancora detto in collegamento video – a essere seminatori, a spargere semi di riconciliazione, piccoli semi che in questo inverno di guerra non germoglieranno per il momento nel terreno ghiacciato, ma che in una futura primavera fioriranno. Come ho detto a Lisbona – prosegue Francesco – abbiate il coraggio di sostituire le paure con i sogni. Non siate amministratori di paure ma imprenditori dei sogni».
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