L'Europa si richiude
Nuovo accordo raggiunto sui migranti nella Ue: la logica è quella della Fortezza assediata. Gli ucraini scatenano un attacco multiplo. I popolari tagliano fuori la Lega. La Schlein cerca consensi
L’accordo è stato raggiunto. A Lussemburgo è stato siglato un nuovo patto sull’emergenza migranti. Ma al di là della convergenza, non sembra che il contenuto del compromesso possa far segnare un vero passaggio positivo. Vedremo ora se le norme concordate reggeranno alle successive approvazioni del Parlamento europeo e degli altri organismi. Resta il fatto che lo spirito è quello della Fortezza Europa (citata dal titolo quanto mai azzeccato del Manifesto) che tira su i muri e che organizza i rimpatri, scaricando il controllo delle partenze sui Paesi d’origine e di “transito”. Come scrive Diego Motta nell’editoriale di Avvenire: “Di quale Europa stiamo parlando, se quella attuale tende ancora ad affrontare l’impennata degli arrivi (di cui il nostro Paese è primo destinatario) spostando la risoluzione dei suoi problemi all’esterno, delegando di volta in volta ieri alla Turchia, un domani forse alla Tunisia il controllo dell’emergenza umanitaria?”. Un’Europa avara, dove la solidarietà e il primato della persona declinano a favore di una chiusura spaventata ed egoistica, spinta dai populismi. Certo la migrazione è un fenomeno molto difficile da gestire, che trova la radice nelle relazioni internazionali, nelle forme di neo colonialismo e di depredazione del pianeta, nelle disuguaglianze Nord-Sud. Un fenomeno complesso. Ma, un po’come accade per la guerra in Ucraina, sembra che l’Europa abbia rinunciato a svolgere la sua funzione specifica su questo terreno. Lasciandoci a disagio.
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